Roma – Collegare i computer in rete locale sfruttando l’impianto elettrico: è il servizio di HomePlug Powerline , una tecnologia che in Italia sta cominciando a diventare popolare. Il settore è infatti in fermento: negli ultimi mesi è cresciuto il numero di offerte e di aziende coinvolte. Da questa primavera anche SMC Networks , una multinazionale che offre servizi di networking dal 1971, si è messa a vendere prodotti HomePlug, in Italia.
“Il mercato ha risposto fin da subito in modo incoraggiante e gli ordinativi sono stati nettamente superiori alle aspettative”, ha raccontato a Punto Informatico Antonello Battuello, Country Manager Italia di SMC Networks. “È un mercato in continua crescita, anche alla luce delle recenti migliorie tecnologiche che sono state introdotte, quali la crittografia DES e il Dynamic Key Management”. Una tecnologia che sta evolvendo, quindi; e infatti le varie aziende del settore offrono prodotti più o meno prestanti, come se appartenessero a diverse generazioni di sviluppo. In genere, però, è di circa 100-150 euro la spesa base per mettere con questo sistema due PC in LAN.
La rete elettrica diventa canale dati
L’installazione è facile, a detta dei produttori: può essere fatta anche dall’utente finale, senza bisogno dell’intervento di un tecnico. Bisogna collegare un adattatore HomePlug alla presa elettrica e al computer. L’adattatore deve essere Ethernet e collegato al modem o al router del computer gateway se si intende condividere l’accesso a Internet, che è da ottenere nel modo tradizionale – via Adsl, per esempio.
La rete elettrica vicino alla presa cui è collegato l’adattatore acquista quindi nuove frequenze (comprese tra i 4MHz e 21MHz), sulle quali potranno viaggiare i dati.
I PC client vanno collegati ad altri adattatori. Poi si configurano i sistemi operativi alla condivisione dei file e/o dell’accesso a Internet, come di norma nei casi di LAN. I PC, insomma, comunicano attraverso i cavi di rete elettrica già installati nei muri. Non hanno bisogno di ulteriori cavi. I fili ci sono, quindi, ma non si vedono: per questo motivo l’HomePlug Powerline ha l’aspetto e i vantaggi di una connessione wireless, pur non funzionando su onde radio.
Prodotti e prezzi
Le caratteristiche tecniche del collegamento dipendono dai prodotti usati. Quelli di SMC “compatibilmente agli standard HomePlug e IEEE 802, funzionano con il protocollo CSMA/CD e offrono una banda totale di 14 Mbps , che viene condivisa tra i client connessi alla rete”.
È necessario che le prese elettriche usate facciano capo a un unico contatore, il quale fungerà quindi anche da firewall. Il vicino, usando un altro contatore, non potrà accedere alla rete. La portata della rete è di 500 metri (calcolati sul cavo elettrico), con i prodotti di SMC. Un adattatore Usb costa 76,52 euro; 88,70 euro per uno Ethernet (Iva esclusa), che funziona anche su sistemi non Windows.
I prodotti di Devolo , invece, “il nostro principale concorrente”, hanno una portata di 200 metri e costano 61,33 euro l’uno (Iva esclusa), Usb o Ethernet indifferentemente. La velocità è di 14 Mbps. Stesse caratteristiche per gli adattatori venduti da Allnet al prezzo di 60 euro Iva esclusa.
Sono invece 100 i metri di copertura e 10 i Mbps concessi da Electr@LAN , di Enel, prodotto che sembra appartenere a una generazione HomePlug precedente (e costa 199 euro Iva inclusa). Funziona con un massimo di 10 PC, contro i 16 dei prodotti Devolo, SMC e Allnet.
Perché scegliere la LAN su rete elettrica?
Ma quali sono i vantaggi di HomePlug, tali da fare preferire la rete elettrica al Wi-Fi o a cavi Fast Ethernet per il collegamento LAN?
“È sicuro come il Fast Ethernet, ma è comodo come il Wi-Fi”, spiega Battuello. “Può essere utile soprattutto in ambienti dove ci sono barriere o vincoli architettonici , che rendono difficoltoso il cablaggio o addirittura impossibile l’uso della tecnologia Wi-Fi”. Lo svantaggio è che la velocità è certo inferiore rispetto a quella offerta da un collegamento Fast Ethernet (a 100 Mbps). “Però è sufficiente per la maggior parte degli utenti, soprattutto in ambito domestico”.
“Anche negli alberghi “, aggiunge Gianni Cressari, responsabile sviluppo business presso Siosistemi , che a marzo ha cablato in questo modo il Residence Milano 3 Club Resort. La tecnologia usata da Siosistemi, offerta da iLight , è un po’ più complessa di quella HomePlug di SMC e di Devolo. “Installiamo un apparato unità centrale presso il contatore dell’albergo”, spiega Cressari. “Poi i clienti dell’albergo che desiderano connettersi a Internet dalla propria stanza richiedono un nostro modem alla reception. Lo collegano alla presa elettrica e al PC portatile e si trovano in Internet”. È anche necessario installare ripetitori a ogni piano, collegati ai quadri elettrici. Così in ogni stanza la rete elettrica può essere abilitata al passaggio dei dati. Com’è ovvio, all’unità centrale deve essere associato un router, che abbia un accesso a Internet, attivato dall’albergo con un qualsiasi provider. Adsl, di solito: “Dopo tutto, questi sistemi, se installati negli alberghi, sono adatti alle esigenze di clienti che si collegano solo per scaricare la posta e navigare un po’, in camera”. Il costo? “Circa 5.000 euro per un albergo con 300 camere”. I vantaggi, rispetto a un sistema Wi-Fi , “sono nella sicurezza e nella qualità del segnale. Il Wi-Fi inoltre ha una copertura più limitata. Diciamo però che considero i servizi Wi-Fi i principali concorrenti dei nostri. Li battono quando sono venduti a prezzi più bassi”.
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