Intel e IBM polverizzano la legge di Moore
I due colossi anticipano il futuro dei microchip e svelano nuove tecnologie che potrebbero portare allo sviluppo di processori più veloci in tempi più brevi di quelli previsti dall nota legge di Moore. Si accendono le speranze

Dopo aver annunciato a dicembre la produzione sperimentale di un transistor da 30 nanometri (0,03 micron), Intel supera nuovamente sé stessa "mostrando" (si fa per dire...) quello che si riconferma essere uno dei transistor più piccoli mai prodotti al mondo e il più veloce in assoluto: 20 nanometri di gate (lo spazio aperto che all'interno del transistor regola il flusso della corrente elettrica), largo 70-80 atomi e sottile 3 atomi.
Questa nuova tecnologia, che verrà utilizzata nei chip verso il 2007, a detta di Intel consentirà di costruire processori circa 25 volte più veloci del Pentium 4 più potente oggi sul mercato.
"Stiamo utilizzando la tecnologia esistente. Stiamo usando materiali standard. Stiamo usando lo stesso tipo di struttura", ha affermato Gerald Marcyk, direttore della ricerca di Intel nel campo dei componenti. "Possiamo estendere la vita dei nostri materiali attuali per altre tre generazioni".
Nelle stesse ore dell'annuncio Intel, IBM ha reagito con forza togliendo i veli ad una nuova tecnologia che promette di velocizzare i chip senza neppure andare a ridurre la dimensione dei transistor.
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