Armonk (USA) – IBM ha svelato una nuova linea di server Unix basati sul suo processore RISC di nuova generazione, il Power5, che verranno introdotti sul mercato il prossimo 27 agosto.
I nuovi server, che fanno seguito al recente lancio dei primi sistemi Power5 , rinnovano la sfida di IBM a rivali come Sun, HP e Dell nella fascia di mercato dei server Unix sopra i 10.000 dollari.
La nuova famiglia di eServer è composta da quattro modelli: il p5-520 , a doppio processore; il p5-550 , da due a quattro vie; il p570 , con supporto fino a 16 CPU; e il p5-570 Express, più economico del precedente e capace di supportare fino ad un massimo di 8 processori.
I server p5-520 e p5-550 sono disponibili, oltre che in formato tower (deskside), anche in configurazioni rack-mount 4U (17,8 cm) e, a partire da settembre, 1U (4,4 cm) e 2U (8,9 cm). Più avanti IBM conta di introdurre anche un modello di server in grado di supportare configurazioni a 64 processori.
Il modello p5-520, proposto nelle configurazioni deskside o per montaggio su rack, si presenta come un server entry level a 2 vie che utilizza un microprocessore Power5 a 1,65 GHz con un massimo di 32 GB di memoria e OS AIX 5L o Linux. Il modello deskside o rack-mount p5-550, scalabile fino alla configurazione a 4 vie, è equipaggiabile con microprocessori Power5 a 1,65 GHz, un massimo di 64 GB di memoria e OS AIX5L o Linux. Il sistema mid-range p5-570, scalabile fino a 16 processori Power5 a 1,9 GHz, supporta gli OS AIX5L, Linux o i5/OS, il sistema operativo OS/400 di nuova generazione. Il modello p5-570 Express sarà disponibile con processori a 1,5 GHz e un massimo di 256 GB di memoria.
I prezzi di questi sistemi variano dai circa 12.900 dollari del p5-520 ai circa 25.900 dollari del 570.
I nuovi eServer p5 condividono lo stesso hardware di base dei sistemi iSeries lanciati a giugno, e si mantengono completamente compatibili con l’attuale generazione di eServer pSeries. IBM sostiene che i nuovi p5 sono i primi server Unix ad offrire alle aziende la possibilità di supportare per ogni processore più server virtuali, denominati “partizioni logiche dinamiche”, e di riconfigurare automaticamente tali partizioni (“in meno di un secondo”, a detta di Big Blue) per rispondere all’evoluzione delle esigenze. I p5 offrono anche la possibilità di utilizzare più sistemi operativi, tra cui AIX5L 5.2, AIX5L 5.3, Linux (Red Hat e Novell SuSE) e il nuovo IBM i5/05, in maniera simultanea: questo è reso possibile dalla nuova tecnologia Virtualization Engine, capace di supportare fino a 10 sistemi operativi per singola CPU.
“Traendo pieno vantaggio dalle caratteristiche dell’OS di nuova generazione IBM AIX5L, i clienti avranno l’opportunità di sfruttare le capacità di virtualizzazione dei server IBM eServer p5 come il micro-partizionamento, i pool di processori condivisi, l’input/output virtuale e le LAN virtuali”, ha spiegato IBM in un comunicato.
La più grande novità tecnologia alla base dei nuovi server è data, come premesso, dai processori Power5. Questi chip, contenenti 276 milioni di transistor e costruiti con una tecnologia al rame SOI da 0,13 micron, supportano il multi-threading simultaneo: similmente all’Hyper-Threading di Intel, questa tecnologia permette di trasformare un unico processore fisico in due processori logici visti come tali da applicazioni e sistemi operativi, permettendo l’esecuzione contemporanea di due thread applicativi in modo da ridurre i tempi di completamento dei vari task. Il multi-threading simultaneo assicura, secondo IBM, aumenti fino al 40% delle prestazioni con le applicazioni server.
I Power5 integrano poi una nuova tecnologia per le gestione dinamica dell’alimentazione che permette di “staccare la corrente” alle porzioni di core, cache o switch non utilizzate, consentendo al processore di consumare un quantitativo di elettricità allineato al suo effettivo carico di lavoro.