UE, una presidenza anti-brevetti?

UE, una presidenza anti-brevetti?

Ci spera la Free Software Foundation Europe che rivolge una lettera aperta al primo ministro olandese, da poco Presidente del Parlamento Europeo. Si spera in uno stop alla brevettabilità selvaggia
Ci spera la Free Software Foundation Europe che rivolge una lettera aperta al primo ministro olandese, da poco Presidente del Parlamento Europeo. Si spera in uno stop alla brevettabilità selvaggia


Roma – Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta firmata dalla Free Software Foundation Europe. Di seguito il testo integrale

Egregio Primo Ministro,
Egregio Dott. Balkenende,
La nuova Commissione dell’Unione Europea vorrebbe accelerare il “Processo di Lisbona” per fare dell’Europa “l’economia dell’informazione più competitiva al mondo entro il 2010”. Intenzione più che sensata che merita il sostegno dei cittadini europei. Tuttavia l’Unione Europea sta valutando l’introduzione di norme che avrebbero effetti negativi sul mercato del software. Noi, la Free Software Foundation Europe (FSFE), vorremmo attirare la sua attenzione su questo importante argomento.
Con il suo aiuto potrebbe essere possibile risolvere questo problema prima che le nuove norme diventino operanti nell’Unione.

I brevetti sul software sono usati per contrastare le innovazioni da parte dei concorrenti. Questa è l’unica ragione per cui si brevettano un cestino della carta straccia virtuale, l’inserimento di applicazioni su di un sito web o la possibilità di ordinare dei regali via internet.
Queste idee non sono particolarmente innovative, ma sono necessarie per far funzionare il complesso delle applicazioni e renderle utilizzabili da chiunque. È qualcosa di analogo a ciò che avviene per le macchine: per poter sfruttare le vere innovazioni bisogna utilizzare cose banali come un volante.

Nelle ultime settimane abbiamo visto cosa accade alla gestione dei progetti in ambito aziendale e nella pubblica amministrazione quando ci si confronta con progetti impegnativi, come quello di Monaco di Baviera. Un membro del consiglio municipale temeva che il progetto potesse violare qualche brevetto ed è quindi rimasto in sospeso per un’intera settimana, anche se un gigante del software come IBM era interessato nella gestione di questo progetto per il suo prestigio internazionale. La stessa cosa è accaduta nel resto del mondo, dal momento che progetti simili potrebbero incontrare le stesse difficoltà.

Da ora in poi ogni installazione di SAP potrebbe sollevare preoccupazioni simili; analogamente potrebbe diventare impossibile l’implementazione di misure di sicurezza aggiuntive in un server web, perché in ogni momento qualcuno potrebbe chiedersi se le idee su cui è basata l’implementazione sono “protette” da brevetti software. Per questi motivi, alcuni negli Stati Uniti vorrebbero eliminare quegli ostacoli all’innovazione rappresentati dai “brevetti sul software”.

Trentamila brevetti sul software sono già stati registrati nell’Unione Europea, contraddicendo lo spirito dell’attuale legislazione europea sui brevetti; tre quarti di questi brevetti sono detenuti da società non europee. Dare una base legale ai brevetti sul software potrebbe essere una decisione che renderebbe l’Unione Europea molto meno competitiva: ecco perchè vorremmo chiedere al Consiglio Europeo di rivedere il proprio orientamento sui brevetti software espresso il 18 maggio 2004. Il Consiglio dovrebbe assicurarsi che le innovazioni possano aver luogo, piuttosto che essere limitate in futuro da brevetti sul software.

Durante il periodo di Presidenza olandese dell’Unione Europea Lei ha l’opportunità di iniziare questo processo di revisione delle norme; nell’interesse dell’Europa, non dovrebbe avere esitazioni nel farlo.

Cordialmente,

Georg Greve
Presidente
Free Software Foundation Europe (FSFE)

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
9 set 2004
Link copiato negli appunti