In Svizzera si vota da casa

In Svizzera si vota da casa

Sembra essere andato tutto liscio nel suffragio elettronico via Internet tenuto in Svizzera per un referendum locale. Quasi 3mila hanno votato da casa. Polemiche da esperti USA
Sembra essere andato tutto liscio nel suffragio elettronico via Internet tenuto in Svizzera per un referendum locale. Quasi 3mila hanno votato da casa. Polemiche da esperti USA


Ginevra – Viene presentato come un successo il risultato di una votazione in quattro dei grandi quartieri di Ginevra, una consultazione che è avvenuta via Internet: gli elettori coinvolti hanno votato direttamente dal proprio computer di casa.

Sono 2.723 le persone che hanno partecipato a questa singolare sperimentazione di voto elettronico, decisamente più “spinta” di altre formule di suffragio hi-tech, come l’installazione di schermi touch-screen nei seggi che dovrebbero sostituire in molti paesi la tradizionale scheda elettorale.

Il voto da casa è arrivato dopo una serie di sperimentazioni e le autorità svizzere parlano di successo indiscutibile perché tutti i voti sarebbero stati espressi senza problemi da parte degli elettori e nessun problema informatico, o temuti attacchi di cracker, ha disturbato le operazioni di suffragio.

Va detto che i partecipanti all’elezione hanno ricevuto un codice ID di 16 caratteri ed un altro codice personale di 4 caratteri, password necessarie al voto e a cui occorreva associare la data e luogo di nascita. La conferma del voto, hanno spiegato i promotori della consultazione svizzera, viene invita sotto forma di immagine cifrata che viene letta da programmi che non sono disponibili sul mercato, una conferma necessaria perché consente all’elettore di essere certo che il proprio suffragio è “giunto” integro al sistemone di voto.

Ma polemizzano con le sperimentazioni svizzere gli esperti americani che di e-vote parlano da lungo tempo. A poche settimane dal voto presidenziale, infatti, negli USA una polemica senza fine coinvolge il voto elettronico e le macchine che nei seggi dovranno raccogliere i suffragi. Da quelle parti la sperimentazione svizzera, che consente di votare da casa, sembra fantascienza.

Secondo un celebre esperto della John Hopkins University di Baltimora, Avi Rubin, uno di coloro che hanno spinto per la cancellazione dell’e-vote per i militari all’estero , “solo perché nessuno ha attaccato un referendum che ha coinvolto 2.723 persone allora vuol dire che è stata una consultazione sicura?”. A suo dire il fatto di considerare quanto avvenuto un successo porterà ad un’estensione del voto elettronico che finirà per attirare le attenzioni di “chi vorrà a quel punto decidere di aggredire un’elezione online”.

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Pubblicato il
29 set 2004
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