Armonk (USA) – Perché un monitor da 22 pollici dovrebbe costare 50 milioni di lire? Secondo IBM perché contiene la bellezza di 9 milioni di pixel, una caratteristica che gli consente di raggiungere risoluzioni molto elevate e visualizzare così una grande quantità di dettagli, circa 12 volte quella concessa dagli attuali monitor.
Il T220, questo il nome del prodotto, si basa su di un display LCD a matrice attiva che, a differenza degli schermi tradizionali, utilizza l’alluminio al posto del molibdeno e del tungsteno.
Big Blue sostiene che questo monitor sarà particolarmente adatto in medicina, dove consentirà di vedere in dettaglio radiografie ed altre immagini a raggi X, in meteorologia, dove si ha la necessità di studiare mappe del tempo e immagini dal satellite nei minimi particolari, ed in altri campi della ricerca scientifica dove si lavora con risoluzioni molto elevate.
Per il momento questa nuova generazione di monitor resterà relegata a mercati di nicchia, ma gli analisti sono convinti che entro pochi anni potranno raggiungere il mercato di massa.
Per il momento, per gestire una quantità di dati pari a quella generata dalle risoluzioni raggiunte da questo monitor occorre una workstation grafica ad alte prestazioni.