15 anni di carcere per uno screensaver?
Potrebbe accadere a David McOwen, che ha sfruttato i tempi morti di centinaia di computer non suoi per un progetto di computing distribuito. Il procuratore generale della Georgia vuole 59 cents per ogni secondo di utilizzo dei PC

In pratica McOwen, tecnico impiegato presso il College DeKalb in Georgia, ha installato il software "Distributed RC5" sui computer dell'università, senza permesso. Lo ha fatto per partecipare al concorso di Distributed.net, che offriva mille dollari al primo che fosse riuscito a decifrare un certo codice sfruttando la potenza di molti computer nel mondo.
Il programma installato da McOwen è uno screensaver che mette al lavoro i computer quando questi non vengono sfruttati dagli utenti. Una operazione che, per come si è svolta, in Georgia significa commettere un reato.
Per cercare di salvare McOwen e impedire che sia anche condannato ad una pena che potrebbe arrivare a 15 anni di carcere, è partita una petizione internazionale sul sito FreeMcOwen.com. Fino a questo momento sono state raccolte più di 2mila firme.
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