Roma – Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni, è nuovamente tornato sulla questione delle tariffe di accesso ad internet che, come noto, considera eccessive. “Vorrei lanciare un appello – ha affermato ieri – sulle tariffe di connessione alla rete, in particolare all’operatore dominante, Telecom, perché se cresce il numero delle persone connesse, le aziende guadagneranno di più”.
Per far crescere il numero di utenti, secondo Gasparri, la questione tariffe è centrale. “Attualmente – ha continuato – c’è un divario tariffario con gli altri paesi europei. Un adeguamento sarebbe per il bene dell’Italia e non per un’astratta retorica di rete”.
Secondo Gasparri, che ieri ha parlato anche in audizione alla Commissione trasporti e tlc della Camera, “è doveroso intervenire a favore dei paesi in via di sviluppo ma la nostra attenzione è rivolta soprattutto al digital divide nazionale, ovvero alle situazioni talvolta dimenticate nelle aree del nostro territorio per le quali una politica di incentivo all’utilizzo ha anche reali risvolti formativi e occupazionali”.
La diffusione delle tecnologie e delle possibilità di accesso, così come delle infrastrutture di connettività non è certo omogenea in Italia. Anche a questo è sembrato riferirsi il Ministro, secondo cui “a livello nazionale un equo sviluppo non può che passare attraverso condizioni più economiche all’accesso alle reti telematiche”.
A questo proposito Gasparri è tornato nuovamente sulla questione chiave delle flat-rate: “Una politica di incentivo delle connessioni non può che passare attraverso le cosiddette tariffe flat rate: con un costo fisso mensile per il collegamento alla rete sarà possibile garantire anche all’Italia strategie già diffuse in altri paesi europei”.
Come noto sulla questione sta lavorando l’Autorità TLC che, pur essendosi mossa con clamoroso ritardo, ha avviato di recente una istruttoria. Ne ha parlato anche il Ministro delle TLC auspicando che l’istruttoria “possa concludersi in tempi brevi, in modo da permettere agli internet service provider di interconnettersi con l’operatore dominante”.