AMD chiude fabbriche e licenzia

AMD chiude fabbriche e licenzia

Il chipmaker affronta l'attuale crisi del mercato chiudendo due fabbriche e licenziando oltre 2mila dipendenti. Nel frattempo Gateway le volta le spalle
Il chipmaker affronta l'attuale crisi del mercato chiudendo due fabbriche e licenziando oltre 2mila dipendenti. Nel frattempo Gateway le volta le spalle


Sunnyvale (USA) – AMD, come un po’ tutta l’industria dei microchip, si trova costretta a fare i conti con un anno davvero nero per il mercato dei PC, un anno segnato anche da una dissanguante guerra sui prezzi con Intel e da una drastica flessione nella domanda di memorie flash, da sempre un uno dei pilastri del business di AMD.

E come se non bastasse, Gateway, il secondo più grande venditore di PC su canali diretti, ha ora annunciato che nei prossimi mesi fermerà progressivamente la produzione di tutte le sue linee di personal e workstation equipaggiati con i chip di AMD.

Gateway, che lo scorso mese aveva annunciato il licenziamento del 25% della sua forza lavoro come parte di una grande ristrutturazione interna tesa a tagliare i costi, sostiene di volersi focalizzare sui chip di Intel per semplificare la sua linea di prodotti e avere maggiore controllo sui fornitori: una mossa che, a suo dire, le consentirà di “ridurre i costi nella nostra produzione e nei nostri processi di progettazione”.

Ieri AMD, che lo scorso trimestre ha annunciato una perdita operativa dovuta ad un calo del 15% delle vendite rispetto al periodo precedente, ha annunciato alcuni drastici provvedimenti: chiudere due fabbriche e tagliare la sua forza lavoro del 15%.

Il chipmaker chiuderà due vecchi impianti di produzione ad Austin, nel Texas, nei quali produceva chip destinati a prodotti per il networking e la comunicazione. Oltre a questo, sposterà parte delle attività di produzione e test dalla fabbrica di Penang, in Malesia, verso quella, di recente costruzione, di Suzhou, in Cina. In conseguenza di questi cambiamenti saranno circa 2.300 le persone che perderanno il posto di lavoro.

AMD spera così di risparmiare 125 milioni di dollari l’anno e di ridurre i costi senza togliere linfa alle attività produttive più importanti per l’azienda: la costruzione di memorie flash e di processori per PC.

Il chipmaker si è anche detto consapevole che l’immediato futuro offrirà ben poche prospettive di tornare al profitto, specie dopo i recenti tragici attentati negli USA. Le speranze vanno ora al 2002, un anno che, anche grazie al rilascio di Windows XP, potrebbe far registrare una nuova e corroborante ripresa del mercato PC.

In attesa di tempi migliori, sul mercato delle CPU AMD manterrà le stesse politiche aggressive che negli ultimi due anni l’hanno portata a erodere importanti quote di mercato ad Intel. In particolare, per contrastare l’avanzata del Pentium 4, il big di Sunnyvale è pronto a gettare nella mischia, entro la fine di questo trimestre, la nuova generazione di CPU Athlon 4 dedicate al mercato desktop (il cui nome dovrebbe essere Athlon XP ).

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Pubblicato il
27 set 2001
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