Roma – Il prossimo 30 novembre, tra pochi giorni dunque, avrà luogo una manifestazione telematica internazionale che appare senza precedenti per dimensioni, una protesta via Internet pensata per condannare la pena di morte, prendendo di mira uno degli Stati americani nei quali tradizionalmente si ricorre maggiormente a questo tipo di “sanzione”, il Texas.
Il sito del Dipartimento della giustizia dello stato governato da George Bush Jr. ( http://tdcj.state.tx.us/ ) e il sito ufficiale dello Stato del Texas ( http://www.state.tx.us/ ) verranno dunque invasi dai manifestanti tra le 18 e le 19 (ora italiana) del giorno previsto per la manifestazione, la cui idea originaria era stata proposta come progetto artistico da Tommaso Tozzi e Giacomo Verde secondo i quali, dopo questo evento, si potrebbe “ripetere il netstrike contro i siti di tutti gli altri paesi dove è ancora prevista dalla legge la pena di morte”.
Il Netstrike 214.T a cui però il presidente della Regione Toscana, Riccardo Nencini, ha rifiutato l’appoggio, era stato proposto proprio alla Regione in occasione della ricorrenza della decisione del 1786 del Granducato di Toscana, primo paese al mondo ad aver abolito la pena di morte.
Secondo gli organizzatori del corteo telematico, nonostante il rifiuto della Regione, il netstrike “viene comunque confermato e sarà realizzato in modo indipendente dalle istituzioni regionali, ma con la partecipazione delle oramai moltissime associazioni, gruppi e singoli individui che stanno aderendo all’iniziativa da ogni parte del mondo”.
“Questa – spiega la pagina dedicata al Netstrike 214.T – è l’ennesima riprova che la rete è un luogo dove l’arte può recuperare una libertà dal controllo verticale dei pochi attraverso la partecipazione orizzontale dei molti”. Sul sito è anche disponibile l’elenco di tutti i paesi nei quali la pena di morte è ancora in vigore.