A Natale digitalizza un libro!

A Natale digitalizza un libro!

La legge consente la riproduzione in digitale dei libri per uso non commerciale a non vedenti ed altri disabili: partita la campagna perché tutti a Natale passino allo scanner almeno un libro
La legge consente la riproduzione in digitale dei libri per uso non commerciale a non vedenti ed altri disabili: partita la campagna perché tutti a Natale passino allo scanner almeno un libro


Roma – “A Natale aiuta chi non può a leggere un libro”: questo il titolo della campagna appena lanciata dall’esponente radicale Paolo Pietrosanti, cieco da 12 anni, per dare a chi dispone di PC e scanner la possibilità di dare concretamente la mano ai non vedenti e in generale a quei disabili che, per leggere, devono ricorrere a tecnologie assistive e a libri digitalizzati.

In assenza di un vero mercato dei libri in formato digitale e dinanzi alla possibilità che la legge offre ai disabili di riprodurre i libri cartacei in digitale per proprio consumo non commerciale, Pietrosanti ritiene che il periodo natalizio possa portare i frutti di un piccolo impegno dei normodotati. “Le nuove tecnologie – spiega Pietrosanti – permettono ad una persona totalmente paralizzata di leggere, se può sfogliare il libro con un mouse; e un cieco come me può leggere, infatti legge, tutto quel che invece che carta sia file. La legge vieta ovviamente la riproduzione di testi per uso commerciale, ma non la vieta affatto – anzi la incoraggia – se un libro viene trasformato in file da uno scanner per l’uso di un cieco, di persona che non può leggere altrimenti. Noi ciechi possiamo passare da soli allo scanner un libro, ma con intuibili fatiche improbe, e tuttavia lo facciamo; persone paralizzate no”.

Da qui, dunque, la necessità di attivare “almeno una su dieci” delle persone che oggi stanno per acquistare un libro o riceverlo in regalo, affinché dedichino un po’ del loro tempo “a trasformare in file di testo quel libro”. Ecco “sarebbe – afferma Pietrosanti – il dono più bello, per gli occhi che non leggono, per le mani che non possono sfogliare le pagine di un libro”.

Per coordinare l’iniziativa, lo stesso Pietrosanti pubblicherà sul proprio sito alcune indicazioni su “piccole cautele tecniche da rispettare” e qualche indicazione affinché la digitalizzazione dei libri proceda nel migliore dei modi e la sua email, disponibile sul sito, è evidentemente a disposizione per fornire suggerimenti.

Non sfugge, evidentemente, il fatto che oggi i file digitali contenenti i testi originali, utilizzati dagli editori per stampare i libri su carta, siano nella stragrande maggioranza dei casi conservati gelosamente dagli editori stessi e non vengano diffusi , se non in rari casi, a persone con disabilità. In questo senso a fare la differenza può essere evidentemente la buona volontà di chi di propria sponte deciderà di digitalizzare uno o più volumi e di offrirli a chi di un libro stampato su carta non sa che fare.

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Pubblicato il
29 nov 2005
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