AAA Android, applicazioni vendesi

AAA Android, applicazioni vendesi

A partire dalla prossima settimana, gli sviluppatori di applicazioni Android potranno vendere le proprie opere attraverso l'Android Market di Google, un servizio che si pone come diretto rivale dell'iPhone App Store
A partire dalla prossima settimana, gli sviluppatori di applicazioni Android potranno vendere le proprie opere attraverso l'Android Market di Google, un servizio che si pone come diretto rivale dell'iPhone App Store

Chi sviluppa software commerciali per i dispositivi mobili avrà presto un nuovo sbocco per vendere le proprie applicazioni. Google ha infatti annunciato che, a partire dalla prossima settimana, il proprio Android Market potrà essere utilizzato per distribuire applicazioni a pagamento. Fino ad oggi questo servizio, simile per molti aspetti all’iPhone App Store di Apple , non prevedeva alcuna forma diretta di remunerazione per gli autori dei programmi.

Come spiegato in questo post , Android Market utilizzerà la piattaforma per i pagamenti Google Checkout , la quale accetta tutte le principali carte di credito e permette agli utenti di registrare sul sito la cronologia e i dettagli dei propri acquisti.

A differenza di Apple, sul cui App Store vengono distribuite solo le applicazioni preventivamente verificate e approvate, Google non pone alcuna restrizione di natura tecnica, funzionale o di licenza a ciò che può essere distribuito attraverso il proprio store online. Vi sono invece, come per la stragrande maggioranza dei servizi online, delle policy che vietano la distribuzione di contenuti illegali, pornografici o che incitino alla violenza.

Per iniziare ad uploadare le proprie applicazioni commerciali, sviluppatori e publisher devono registrarsi al servizio pagando una quota di 25 dollari. Il prezzo dei software in vendita può essere stabilito dagli autori in modo del tutto arbitrario. Gli sviluppatori possono ottenere maggiori informazioni in questa pagina .

La versione commerciale di Android Market sarà varata a metà della prossima settimana in USA e Regno Unito e, verso la fine dell’attuale trimestre, in Germania, Austria, Olanda, Francia e Spagna. In questo arco di tempo Google afferma che potrebbe estendere il servizio anche ad altri paesi: l’Italia potrebbe essere tra i candidati.

La possibilità di vendere le proprie applicazioni rappresenta indubbiamente un grande incentivo per gli sviluppatori, ed è sicuramente destinato a far lievitare il numero di programmi – attualmente circa 800 – disponibili su Android Market. Nel frattempo l’iPhone App Store si prepara a superare le 20mila applicazioni, un traguardo che soltanto sei mesi fa sembrava lontanissimo.

Nel catalogo di Apple i giochi la fanno da padrone, conquistando ben sei posizioni nella top ten delle applicazioni più vendute nel 2008. Ma non è detto che tale trend varrà anche per la piattaforma di Google: almeno inizialmente gli smartphone Android saranno acquistati da un’utenza mediamente più tecnica e professionale di quella che caratterizza iPhone, e dunque maggiormente interessata a tool di sviluppo e applicazioni per la produttività.

Una cosa è certa: per incentivare gli utenti, sia consumer che business, ad acquistare dispositivi mobili basati su Android, la piattaforma mobile di Google necessita di applicazioni di qualità. E probabilmente queste applicazioni dovranno inizialmente provenire da progetti finanziati dalla stessa BigG, visto che i grossi editori di software sono generalmente restii ad investire in piattaforme ancora giovani e con una esigua base installata.

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Pubblicato il
16 feb 2009
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