ACTA, chi vuole trasparenza?

ACTA, chi vuole trasparenza?

Sfuggito un nuovo documento che spiega quali siano attualmente i paesi contrari ad un dibattito pubblico sul trattato anticontraffazione. Tra questi, gli Stati Uniti e la Corea del Sud. Mentre l'Italia teme qualcosa
Sfuggito un nuovo documento che spiega quali siano attualmente i paesi contrari ad un dibattito pubblico sul trattato anticontraffazione. Tra questi, gli Stati Uniti e la Corea del Sud. Mentre l'Italia teme qualcosa

Uno degli aspetti più controversi e discussi del famigerato Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA) è certamente legato alla sua natura riservata. Infatti, tra i vari paesi attualmente coinvolti nelle negoziazioni è in corso un dibattito sulla necessità di rendere pubblico l’iter del trattato che dovrà estendere a livello globale la tutela del copyright.

Sulla trasparenza dei documenti relativi alle negoziazioni, tuttavia, non sembra esserci allo stato attuale alcun accordo tra i paesi coinvolti . E senza questo accordo risulterà sempre impossibile garantire alla pubblica opinione i dettagli fondamentali di un trattato che andrà inevitabilmente ad influenzare la futura fruizione di massa di contenuti protetti dal diritto d’autore.

Fino ad oggi , la lista dei paesi contrari alla diffusione pubblica dei dettagli di ACTA è rimasta avvolta da un alone d’oscurità. Ma un nuovo documento ha fatto la sua apparizione: per la precisione, un memorandum proveniente dai Paesi Bassi , sfuggito al Dipartimento per gli Affari Economici e riportato originariamente dal sito webwereld.nl .

Un documento relativo all’incontro messicano dei paesi coinvolti in ACTA, già raccontato dal negoziatore europeo Pedro Velasco Martins. Dettagli trafugati che hanno spiegato al mondo quali siano attualmente le nazioni contrarie ad un dibattito trasparente sul trattato anti-contraffazione. Nel Vecchio Continente, queste sarebbero il Belgio, il Portogallo, la Germania e la Danimarca. E i danesi avrebbero anche assunto una posizione assolutamente inflessibile sull’argomento.

Rimanendo in Europa, i paesi favorevoli alla trasparenza includerebbero la Svezia, la Finlandia, l’Irlanda, l’Ungheria, la Polonia, l’Estonia e l’Austria. A guidarli, il Regno Unito, attualmente il paese più convinto sulla necessità di garantire un dibattito aperto, a carte scoperte. Controverse invece le posizioni di Italia e Francia che – stando al documento trafugato – avrebbero paura di possibili ritorsioni da parte degli Stati Uniti .

E qui si esce dal territorio europeo, per andare oltreoceano. Innanzitutto verso occidente, verso un silenzio degli Stati Uniti che sembra aver parlato da solo: ACTA dovrà rimanere una faccenda riservata tra governi. E verso est alcuni si sono accodati, come ad esempio la Corea del Sud e Singapore. Qui, il concetto di un trattato trasparente deve ancora attecchire, nella vasta mappa del Risiko del copyright.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
26 feb 2010
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