Advertising online in caduta libera

Advertising online in caduta libera

Gli analisti vedono nero. Google galleggia e Murdoch vede rosso. La ripresa non prima del 2010, ma già quest'anno le cose si faranno meno complicate
Gli analisti vedono nero. Google galleggia e Murdoch vede rosso. La ripresa non prima del 2010, ma già quest'anno le cose si faranno meno complicate

Secondo alcuni analisti il mercato dell’advertising sulla Rete starebbe accusando una significativa flessione . Paragonando i dati attuali con quelli dello stesso periodo del 2008 emerge un calo del 5 per cento equivalente a circa 800 milioni di dollari.

Il calo della domanda degli inserzionisti riguarderebbe tutto il mercato ad eccezione dell’Estremo Oriente, che nel secondo quarto del 2009 avrebbe registrato una lieve crescita.

Il persistere di uno scenario del genere, figlio anche della crisi globale, spingerebbe gli investitori a stringere ulteriormente i cordoni della borsa . Tuttavia l’orlo del burrone sarebbe ancora lontano, almeno secondo quanto dichiarato da Karsten Weide di International Data Group (IDC), l’azienda che ha pubblicato la cartella clinica della pubblicità online: “Per gli ultimi due quarti del 2009 ci saranno ancora perdite – ha sentenziato Weide – ma gli indici di crescita cominceranno a salire, anche se dovremo attendere la metà del 2010 prima di poter osservare nuovamente un incremento tangibile”.

Le perdite più consistenti verrebbero dagli Stati Uniti, paese in cui gli inserzionisti già da qualche anno avevano iniziato a limitare le spese: più del 70 per cento del calo sarebbe stato quindi individuato a ovest dell’Atlantico.

Con una flessione del 31 per cento Monster.com si pone in cima alla classifica dei portali maggiormente affetti dalla crisi pubblicitaria , dalla quale solo Google sembra essere (quasi) immune.

Oltre ad affliggere i grandi portali la mancanza di inserzioni danneggerebbe anche l’editoria online : un settore assai caro a Rupert Murdoch, il quale proprio in questi ultimi giorni aveva annunciato che, a causa della mancanza di sostanziosi introiti, le testate sul Web facenti capo alla sua NewsCorp presto diventeranno tutte a pagamento.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
6 ago 2009
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