Amazon, supercomputer distribuito a prezzo di saldo

Amazon, supercomputer distribuito a prezzo di saldo

La corposa infrastruttura cloud di Amazon usata per far girare una simulazione di chimica organica con livelli di performance degni di un supercomputer. Distribuito, adattabile a esigenze specifiche e moderatamente economico
La corposa infrastruttura cloud di Amazon usata per far girare una simulazione di chimica organica con livelli di performance degni di un supercomputer. Distribuito, adattabile a esigenze specifiche e moderatamente economico

Cycle Computing (CC), società specializzata nel calcolo informatico ad alte performance ( HPC ), ha annunciato i risultati di un task fatto girare sull’infrastruttura cloud di Amazon nota come Amazon Web Services (AWS): centinaia di migliaia di processori fatti girare in contemporanea hanno permesso di raggiungere il ragguardevole picco prestazionale di 1,21 petaflops (un petaflops equivale a milione di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo).

Il blog corporate di CC spiega di aver raggiunto tale livello di performance realizzando un cluster HPC su AWS per conto del professore di chimica Mark Thompson della University of Southern California, nell’ambito di un progetto di simulazione pensato per individuare quale composto organico – tra 205.000 possibili combinazioni – fosse adatto per l’uso con celle fotovoltaiche.

CC ha dunque “affittato” in maniera dinamica 156.314 core di processore su AWS, facendo girare la simulazione in svariati data center Amazon sparsi in giro per il mondo (Tokyo, Singapore, Sydney, San Paolo in Brasile e via elencando) e testando i vari composti chimici con il software Schrodinger Materials Science .

L’impiego di AWS ha permesso a CC di comprimere in sole 18 ore un lavoro-macchina che avrebbe impegnato un computer standard per 264 anni, o un cluster in-house da 300 core per 10,5 mesi di fila. Il costo della simulazione – 33mila dollari – non è certo alla portata dell’utente comune, nondimeno si tratta di livelli di spesa parecchio attraenti per quelle organizzazioni (o università, come nel caso della USC in oggetto) che necessitino di risorse da HPC per progetti specifici e ad alto livello di specializzazione.

Non che l’infrastruttura cloud di AWS possa essere sfruttata come un supercomputer per ogni genere di calcolo o task informatico, beninteso: il CEO di Cycle Computing Jason Stowe spiega che la simulazione biochimica di Thompson si è rivelata essere “piacevolmente parallela” nell’esecuzione, quindi particolarmente adatta per girare sul sistema altamente distribuito e personalizzabile di Amazon.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
13 nov 2013
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