AMD e IBM, l'altalena del Q3

AMD e IBM, l'altalena del Q3

C'è chi sale, c'è chi scende e c'è chi galleggia. In attesa di Apple e Microsoft il profilo del mercato appare tutto meno che a senso unico
C'è chi sale, c'è chi scende e c'è chi galleggia. In attesa di Apple e Microsoft il profilo del mercato appare tutto meno che a senso unico

Tempo di trimestrali: dopo Nokia , Intel e Google anche altri big dell’IT presentano le proprie pagelle, in attesa di Microsoft e Apple che esporranno i propri dati nelle prossime settimane. In un teatro che ancora sembra soffrire della crisi economica IBM emerge in positivo registrando ricavi per più di tre miliardi di dollari: un 14 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2008, grazie al quale il titolo dovrebbe garantire entro la fine dell’anno fiscale un dividendo attorno ai 9,85 dollari.

In un quadro economico-finanziario che fatica a trovare una sua uniformità AMD ha invece concluso il terzo periodo del 2009 in agrodolce, smentendo in parte le previsioni di molti analisti. Comparando i risultati con quelli dell’anno scorso si nota un calo del 22 per cento dei profitti: un dato meno preoccupante di quanto sembri se accostato all’incremento del 18 per cento rispetto al secondo quarto di quest’anno. La perdita complessiva ammonta a 128 milioni di dollari.

Fin dall’inizio dell’anno AMD aveva intrapreso azioni atte a riassestare la propria situazione economica e, stando a quanto dichiarato dal CEO Dirk Meyer, tali provvedimenti hanno consentito il ripristino per intero dei salari per i dipendenti, che avevano subito dei tagli in modo da contenere la spesa.

Numeri diversi per Sony Ericsson, la joint venture nippo svedese ha chiuso la propria trimestrale con un deficit di 245 milioni di dollari . Colpa delle vendite, il cui calo del 40 per cento ha determinato il dimezzamento degli introiti: 14 milioni di dispositivi venduti non hanno potuto evitare il tracollo .

Nonostante questi dati negativi sia Sony che Ericsson hanno optato per pompare ulteriore liquidità nelle casse dell’azienda , impostando nel contempo il cambio al volante della joint venture sostituendo Dick Komiyama con Bert Nordberg.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
16 ott 2009
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