Assegnati i Big Brother Award Italia

Assegnati i Big Brother Award Italia

Nel corso del convegno e-Privacy 2007 di Firenze si è tenuta la cerimonia di premiazione, tra i vincitori dell'antipremio non mancano le istituzioni. Telecom Italia premiata a furor di popolo
Nel corso del convegno e-Privacy 2007 di Firenze si è tenuta la cerimonia di premiazione, tra i vincitori dell'antipremio non mancano le istituzioni. Telecom Italia premiata a furor di popolo

Firenze – Si è conclusa la due giorni del convegno e-Privacy 2007 , il più importante appuntamento nazionale in materia dedicato quest’anno al controllo sociale e al tecnocontrollo e che anche quest’anno ha ospitato la cerimonia di premiazione del Big Brother Award Italia .

Gli antipremi per la privacy , che ogni anno in Italia e in molti altri paesi pongono in evidenza le minacce alla privacy , sono stati assegnati sulla base delle nomination giunte alla Giuria . Sulle 58 nomination valide, ciascun giudice poteva scegliere fino a tre candidati in ordine decrescente di preferenza. Il primo candidato riceve 5 punti, il secondo 3 ed il terzo 1.
La Giuria è formata da 7 componenti, ed il massimo punteggio possibile è quindi 35; in caso di ex-aequo la giuria procede ad un ballottaggio.

Ecco com’è andata, con indicati tra parentesi il numero di voti che la Giuria ha assegnato al vincitore e la motivazione ufficiale del Premio:

Premio “Lamento del Popolo”: Telecom Italia (12/50)
Il vincitore ha totalizzato 12 nomination su 50, con grande distacco rispetto al secondo in graduatoria di “lamentazioni”. Il caso Tavaroli & C è stato indubbiamente una eccezionale violazione della privacy degli italiani, ed il presunto coinvolgimento dei livelli dirigenziali è senz’altro meritorio del premio. Le peripezie giudiziarie e le manovre finanziarie hanno comunque “aggravato” la situazione di Telecom Italia ed agevolato la vittoria.

Premio “Peggiore ente pubblico”: Comune di Milano (18/35)
Il Comune di Milano è stato premiato per aver installato una moltitudine di telecamere nella città, cominciando dai parchi pubblici, e perché le telecamere appese ai lampioni non portano nessun cartello con l’indicazione di chi tratta i dati raccolti.
Ma la motivazione più importante è dovuta ad una recente sponsorizzazione di un’iniziativa privata che propone ai commercianti milanesi un rimborso del 50% per l’installazione di telecamere sul loro pezzo di marciapiede.
Il depliant dell’iniziativa suggerisce che la sorveglianza sarà effettuata da polizia e carabinieri invece che da privati. L’iniziativa viene così giustificata da un rappresentante del Comune: “…La percezione di una maggiore sicurezza sia una sfida rilevante e una delle leve principali per migliorare ulteriormente la qualità della vita di Milano e dei milanesi”.

Premio “Peggiore azienda privata”: Telecom Italia (30/35)
Migliaia di cittadini italiani sono stati intercettati da dipendenti Telecom Italia, titolare dell’unica rete nazionale di telecomunicazioni, senza garanzia costituzionale alcuna e senza esigenze dei servizi segreti o altre eccezioni legate a stati d’emergenza particolare. I loro dirigenti, nella migliore delle ipotesi, hanno omesso di controllare e di preoccuparsi di cosa facevano i loro dipendenti; nella peggiore, è meglio non pensarci.
Non ci sono parole bastevoli a descrivere lo scempio della privacy causato dalle intercettazioni; questa volta se ne sono accorti anche l’ufficio del Garante della Privacy ed il Parlamento, che si sono affrettati a legiferare in merito.
Non dimentichiamo neppure meriti passati; dalle manipolazioni presso il CNAG a Super Amanda, da Radar ai sistemi per tenere sotto controllo persino la magistratura. Anche la gestione del dopo scandalo è stata poco soddisfacente, e certo ha mancato di classe; si vedano ad esempio le scuse di Tronchetti per tutta la vicenda che sembrano dirette più agli azionisti che ai clienti Telecom Italia ed ai cittadini italiani.

Premio “Tecnologia più invasiva”: Google (14/35)
Brin, uno dei fondatori di Google ama ripetere ai suoi dipendenti (od almeno così si dice) “Don’t be evil.” “Non fate i cattivi”. È diventato ormai lo slogan aziendale.
L’ammirazione generale per Google ed i servizi che rende, ed il suo successo come azienda non puo’ rendere pero’ insensibili alla sua realtà, ai suoi scopi ed ai suoi progetti.
Ogni ricerca, ogni email, ogni post in Google Groups viene registrato ed analizzato, anche se nominalmente in modo anonimo, e le analisi fatte volgono alla profilazione del navigatore. Dopo la Acxiom, che pero’ non offre servizi gratuiti e lo ammette chiaramente, è l’entità al mondo potenzialmente più pericolosa per la privacy. Con il recentissimo acquisto di DoubleClick.com, gigante dell’advertising e della profilazione online, che ingigantisce le potenzialità di data mining di Google, sembrerebbe che il motto possa ora diventare “Don’t be evil, buy the Devil!”.

Uno dei premi Premio “Bocca a stivale”: Paolo Gentiloni – Ministro delle Comunicazioni (18/35)
Ministro delle comunicazioni e politico di primo piano, ritiene che le intercettazioni siano un problema solo se divengono pubbliche o se i giornalisti ne fanno usi “non graditi”, non se ne vengono fatte troppe od addirittura su tutti i cittadini italiani.
“… Le intercettazioni sono strumento di indagini che come tale non si puo’ eliminare, è nel loro diventare pubbliche che nasce il problema. I giornali dovrebbero fare una prima scrematura – ha detto ancora – anche se non glielo puo’ imporre la legge.”
“Altra questione è, invece, quella delle intercettazioni illegali nel quale caso cioè ci deve essere un atteggiamento più severo.”
“Ai giornalisti in ogni caso, direi che, se anche filtrano dagli uffici giudiziari bisognerebbe pubblicarle se hanno rilevanza per le indagini.”
Sulle intercettazioni “scomode” ai politici ha detto ogni tipo di banalità dimostrando di avere scarsa competenza sul tema privacy e libertà di stampa.

Premio “Minaccia da una vita”: Parlamento italiano (14/35)
Il Parlamento italiano è stato premiato per avere approvato in fretta e furia una legge contro le intercettazioni abusive e la loro diffusione solo quando i parlamentari si sono visti in pericolo personalmente. Mirabile esempio di senso civico e interesse per la tutela dei diritti della cittadinanza.
Nelle attività del Parlamento la difesa della privacy degli italiani non è mai centrale; dal progetto di Mastella di prelevare il DNA ai criminali fino alle scarsissime risorse dedicate al Garante, il Parlamento dimostra anche in questa legislatura di non ritenere la privacy un elemento centrale della società dell’informazione in cui si diffondono le nuove tecnologie.
Di converso il Parlamento si è quasi sempre mostrato sensibile alle istanze delle lobby dei contenuti e degli editori, approvando leggi e mozioni draconiane a larghissima maggioranza.
In generale il Parlamento ha sempre dimostrato molta miopia sulle questioni tecnologiche. Quasi tutti i suoi membri rifiutano di informarsi (perché è una cosa “per tecnici”) e poi passano norme scritte dalle aziende senza preoccuparsi di valutare gli effetti sul cittadino.

Come ogni anno, anche questa volta è stato promosso il premio in positivo dei BBA2007, quello dedicato dal Progetto Winston Smith, che promuove la manifestazione, all’ eroe della Privacy :

Premio “Winston Smith – eroe della Privacy”: on Maurizio Turco (22/35)
Deputato della Rosa nel Pugno in questa legislatura, ha presentato il DDL n.1728 contro la Data Retention “Norme in materia di raccolta, uso, conservazione e cancellazione di dati georeferenziati o cronoreferenziati, contenenti identificatori univoci di utente, effettuata mediante apparecchiature automatiche” proposto dal Progetto Winston Smith.
Si tratta dell’unico atto legislativo compiuto nell’ultimo anno in favore della privacy dei cittadini italiani.
Differisce da altre attività in quanto non cerca di normare principi generali o di tappare buchi che altri hanno aperto, ma di agire in modo proattivo sui motivi che spingono alla data retention anche quando non è obbligatoria per legge col fine di scoraggiarla, e quindi ridurne la dimensione e la tendenza alla crescita.

Il DDL n.1728 – è stato detto alla cerimonia – ha oggi bisogno di promotori e difensori durante il suo iter parlamentare; il premio meritatamente assegnato all’on. Turco per la sua iniziativa è anche l’auspicio che trovi ulteriore e più ampio supporto.

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Pubblicato il
21 mag 2007
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