Gnutella svela i pornomaniaci?

Gnutella svela i pornomaniaci?

La possibilità per gli utenti del sistemone di scambio file di sapere cosa stanno cercando gli altri utenti pone a rischio la privacy di chi caccia foto hard o immagini illecite
La possibilità per gli utenti del sistemone di scambio file di sapere cosa stanno cercando gli altri utenti pone a rischio la privacy di chi caccia foto hard o immagini illecite


Web – Cacciatori di immagini pornografiche attenti, Gnutella può mettervi alla berlina. Il sistemone che consente di scambiare file di qualsiasi natura tra utenti internet è infatti diventato infrequentabile per chi vuole utilizzarlo a fini “hard” o per chi intende comprometterne la reputazione cercando immagini di pornografia infantile.

A “ribellarsi” sono stati proprio alcuni utenti di Gnutella che attraverso il Wall of Shame (Muro della Vergogna) mettono alla gogna coloro che ricercano file con parole-chiave equivoche. Sì, perché il software, per rendere più agevole l’individuazione dei file di interesse sui computer degli utenti collegati a Gnutella, consente ai singoli utilizzatori di visualizzare le ricerche che via via vengono compiute dagli altri. In questo modo, accanto a termini “innocenti” talvolta appaiono termini con espliciti riferimenti ad immagini pornografiche o, come detto, ad immagini di pedofilia infantile.

La MSNBC è stata molto attiva su questo fronte e considera la creazione del Muro della Vergogna come una reazione alla sua campagna, forse percepita dai numerosi utenti del software come una sorta di “criminalizzazione” di Gnutella, sistema già inviso alle etichette discografiche perché consente di scambiare file musicali.

Sul Muro della Vergogna i gestori del portalone musicale ZeroPaid , che lo ospita, pubblicano l’indirizzo IP, il nome di dominio e il momento del download del software dell’utente che ricerca parole “proibite”. Si tratta quindi, in realtà, di una “gogna” che funziona solo per quegli utenti che utilizzano Gnutella partendo da ZeroPaid. E va detto che questa è soltanto una delle risorse legate a Gnutella e quindi è insufficiente a dare vita ad una vera e propria “caccia al pedofilo”. Gnutella è infatti un software di distributed networking che non richiede agli utenti di loggarsi su un server centrale, cosa che rende virtualmente impossibile fermarne l’espansione, al contrario di quanto potrebbe accadere con Napster , popolarissimo software che permette di scambiare file musicali, finito nel mirino di discografici e di industriali della musica. Proprio per la sua natura sfuggente, dunque, Gnutella può essere vista da alcuni utenti come una sorta di territorio libero di “caccia”…

Naturalmente l’iniziativa del Wall of Shame non è piaciuta a tutti. Sono molti gli utenti Gnutella che hanno scritto a ZeroPaid chiedendo la rimozione del Muro. Molti ritengono di avere il diritto di scaricare quello che vogliono, senza che qualcuno possa tenere traccia delle loro azioni online. Al momento, il portale ha aperto un sondaggio per cercare di capire come il Muro sia percepito dai suoi utenti e, dicono i suoi gestori, nei prossimi giorni verrà presa una decisione definitiva sul futuro del Muro stesso.

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Pubblicato il
5 mag 2000
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