Approvata la tassa europea sul download

Approvata la tassa europea sul download

Secondo la Commissione europea è una scelta obbligata per non dare vantaggi alle imprese americane che distribuiscono musica e video su internet. Ma conviene agli utenti?
Secondo la Commissione europea è una scelta obbligata per non dare vantaggi alle imprese americane che distribuiscono musica e video su internet. Ma conviene agli utenti?


Roma – L’idea è semplice e destinata a mettere in allarme soprattutto gli americani, oltre a preoccupare gli utenti: tutte le aziende statunitensi che intendono vendere servizi digitali ad utenti internet europei dovranno includere l’IVA nella transazione, tarata sull’IVA di uno dei paesi membri dell’Unione Europea.

Questo è quanto la Commissione Europea ha deciso di imporre dal primo giugno dell’anno prossimo su tutte le transazioni gestite da fornitori extra-europei di download di musica o video, di abbonamenti online e altro ancora, quando queste transazioni riguardino l’acquisto di questi servizi da parte di un utente europeo.

Le nuove regole impongono alle imprese extra-europee, dunque principalmente quelle americane, che rappresentano la maggioranza dei fornitori non-europei, di registrare le proprie attività presso le autorità tributarie di uno dei 15 paesi dell’Unione. Da quel momento l’IVA applicata sarà quella decisa dal paese interessato che successivamente “ridistribuirà” il tributo agli altri paesi membri.

Allo stesso tempo la Commissione Europea decide di abolire il “pedaggio dell’IVA” per le imprese europee che vendano servizi digitali al di fuori dell’Unione Europea, una decisione che ha infastidito non poco in queste ore gli osservatori statunitensi che parlano apertamente di discriminazione nei confronti delle imprese extra-europee.

Secondo il Commissario europeo Frits Bokestein, invece, la situazione è opposta: “Questa misura rimuove il grave handicap competitivo oggi in carico alle imprese europee rispetto ai fornitori non-europei di servizi digitali, che si verifica sia quando si esportano servizi fuori dalla UE che quando si vendono servizi ad utenti europei”.

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Pubblicato il
9 mag 2002
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