Bank of America chiude i conti con Wikileaks

Bank of America chiude i conti con Wikileaks

L'istituto bancario non gestirà più danari per il sito delle soffiate. Violerebbe le policy. Mentre il vicepresidente Biden parla di Assange come di un terrorista
L'istituto bancario non gestirà più danari per il sito delle soffiate. Violerebbe le policy. Mentre il vicepresidente Biden parla di Assange come di un terrorista

Una decisione presa a partire da “motivi fondati”: l’ormai arcinoto sito delle soffiate Wikileaks “potrebbe essere coinvolto” in attività incompatibili con le policy interne alle procedure di pagamento gestite dalla Bank of America .

L’annuncio è stato pubblicato tra le pagine online del Charlotte Observer : l’istituto bancario statunitense interromperà qualsiasi processo di trasmissione del denaro verso il sito di Julian Assange. Il blocco riguarderà persino “presunti trasferimenti di fondi” in favore di Wikileaks.

La Bank of America si è così aggiunta alla già nutrita lista di istituti finanziari che avevano tagliato tutti i ponti con il sito delle soffiate. Tra questi, Visa e Mastercard, ma anche la piattaforma di pagamenti PayPal. La reazione del team di Wikileaks è arrivata cinguettando , consigliando ai clienti della Bank of America di estinguere il proprio conto . Il denaro dovrebbe – secondo il micropost – essere trasferito verso luoghi più sicuri, in nome di un principio basilare come la libertà.

Già un anno fa, il founder Julian Assange aveva spiegato alla stampa di essere in possesso di oltre 5GB di dati riservati sulla Bank of America . Una nuova tornata di pubblicazioni dovrebbe coinvolgere proprio alcuni tra i più importanti istituti finanziari del mondo.

Assange, il tecno-terrorista?
“Un terrorista hi-tech”. Così è stato dipinto Julian Assange dal vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, recentemente intervenuto nel corso di un’intervista con il programma di NBC Meet the Press .

Secondo Biden , la massiva pubblicazione da parte di Wikileaks avrebbe messo a rischio un gran numero di vite umane, oltre ad aver reso estremamente ardui gli affari degli Stati Uniti nel resto del mondo . I vertici del Department of Justice (DoJ) sarebbero al lavoro per impedire nuovi leak da parte del sito.

Grecia, anonimi a piede libero
A pubblicare la smentita è stato il quotidiano britannico The Guardian : il web designer greco Alex Tapanaris non sarebbe mai stato arrestato , né dalla polizia locale né da quella di qualsiasi altro paese.

Precedenti voci avevano invece confermato la cattura di uno dei presunti capi del gruppo di attivisti Anonymous, già responsabili di vari attacchi di tipo DDoS contro i siti di Visa e Mastercard. Alcuni arresti sono stati effettuati in Olanda, con un sedicenne in manette per aver gestito un server IRC per il gruppo e un 19enne punito per aver messo in pratica alcuni attacchi DDoS: quest’ultimo, intervistato , ha rivendicato il proprio gesto, dichiarandosi pronto a ripeterlo.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
20 dic 2010
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