Bing mette il porno in un ghetto

Bing mette il porno in un ghetto

Dopo le polemiche, Microsoft trova una soluzione. Gli admin saranno contenti, dicono gli addetti ai lavori, e a Mountain View dovrebbero fare lo stesso
Dopo le polemiche, Microsoft trova una soluzione. Gli admin saranno contenti, dicono gli addetti ai lavori, e a Mountain View dovrebbero fare lo stesso

In una mossa che non potrà non far felici gli amministratori di sistema e chi in genere si preoccupa che i suoi utenti si dedichino al porno-surfing invece che allo studio/lavoro, il neonato motore di ricerca web Bing mette ora a disposizione la possibilità di filtrare con facilità qualunque contenuto indesiderato . Immagini e video poco adatti ai casti di spirito passeranno ora attraverso il dominio explicit.bing.net , e basterà in teoria includere quello nella “blacklist” dei domini da bloccare per risolvere definitivamente la questione.

Evidentemente il clamore per l’involontaria funzionalità di porno-anteprima di Bing non è stato ben accolto ai piani alti di Microsoft, per cui si è deciso di rispondere in maniera tempestiva offrendo una soluzione facilmente applicabile in ogni ambito di utilizzo: la funzionalità “sarà invisibile per l’utente finale”, dice il general manager di Bing Mike Nichols, senza perdere di efficacia per quei contesti in cui è necessario applicare un meccanismo di filtering .

In aggiunta alla possibilità di bloccare tutto il porno facendolo passare attraverso un unico dominio, con gli ultimi update Bing includerà informazioni sugli URL di origine nella stringa della query di ricerche, in modo da mettere a disposizione un ulteriore sistema di blocco di contenuti espliciti per chi già usa questo metodo di filtering.

Forse la nuova caratteristica del motore di ricerca Microsoft non aiuterà granché a rubare market share all’immarcescibile Google, ma c’è chi apprezza lo sforzo di Redmond nel correre ai ripari quanto prima consigliando la stessa pratica anche a Mountain View.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 giu 2009
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