Bullismo videogiocato? L'Australia dice no

Bullismo videogiocato? L'Australia dice no

RockStar Games ha quasi ultimato un videogame che stimola il ricorso alle brutte maniere. Polemiche furiose negli USA. Già messo al bando, preventivamente, in Australia: è antieducativo e pericoloso
RockStar Games ha quasi ultimato un videogame che stimola il ricorso alle brutte maniere. Polemiche furiose negli USA. Già messo al bando, preventivamente, in Australia: è antieducativo e pericoloso


Canberra – Il nuovo videogioco messo a punto dai produttori della controversa serie Grand Theft Auto, Bully , non è ancora uscito ma ha già scatenato una bufera di polemiche .

La censura australiana l’ha messo preventivamente all’indice, inserendolo in una lista sempre più gonfia di videogiochi vietati . Educatori e politici statunitensi sono già sul piede di guerra: “Il videogioco è troppo diseducativo e rappresenta l’antitesi della nostra idea di gioventù”.

Il videogioco, infatti, mette l’utente nei panni di un giovane ed arrabbiatissimo bullo violento della “Bullworth Academy”. In breve, il protagonista del gioco è il peggiore elemento di una prestigiosa e severissima scuola superiore: l’autore di pestaggi, scherzi di cattivo gusto e prevaricazioni aggressive nei confronti di insegnanti e compagni di scuola.

La censura australiana si è già pronunciata inderogabilmente su Bully, ancor prima che il titolo fosse ultimato. In maniera simile al videogioco sui writer , gli insoliti artisti metropolitani che lasciano graffiti e segni tra le strade delle grandi città, Bully non potrà essere commercializzato o importato all’interno dei confini dell’ex colonia britannica.

“Bully insegna a comportarsi da teppistelli e spaccia il bullismo alla pari di una virtù eroica”, si legge in una nota ufficiale del CRB , l’ente australiano che si occupa d’approvare i contenuti digitali e multimediali. La risposta di RockStar Games non si è fatta aspettare: “Fortunatamente abbiamo opinioni differenti riguardo all’arte ed all’intrattenimento, ma siamo tutti d’accordo sul fatto che la violenza scolastica ed il bullismo siano problemi da non sottovalutare”.

L’azienda, finita nell’occhio del ciclone per il cosiddetto scandalo pornografia legato all’ultimo episodio della serie Grand Theft Auto, San Andreas , ha approfittato dell’occasione per ribadire che “non abbiamo intenzione di abbandonare la realizzazione di Bully e vogliamo farlo uscire al più presto sul mercato globale”.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
20 mar 2006
Link copiato negli appunti