CES 2012, la cavalcata delle smart TV

CES 2012, la cavalcata delle smart TV

Player di mercato piccoli e grandi affollano le sale della fiera di Las Vegas con schermi giganti, pannelli brillanti e firmware "intelligenti". Perché se il 3D non sfonda c'è sempre l'OLED a impressionare le folle
Player di mercato piccoli e grandi affollano le sale della fiera di Las Vegas con schermi giganti, pannelli brillanti e firmware "intelligenti". Perché se il 3D non sfonda c'è sempre l'OLED a impressionare le folle

Il mercato dei TV-set è in crisi, il settore ha bisogno di novità ed ecco che il palco del Consumer Electronics Show 2012 di Las Vegas viene letteralmente invaso da nuovi dispositivi e pannelli proposti da player di mercato grandi e piccoli. Passata (senza particolare successo) l’ossessione del 3D dello scorso anno, la parola d’ordine è ora “smart TV”: il TV-set naviga su Internet, riconosce volti e gesti, accede alle “nuvole” telematiche e si può persino aggiornare con un’espansione hardware a mo’ di PC assemblato.

Se non è certo mancata la solita carrellata di nomi noti del mercato televisivo di fascia alta, il CES 2012 ha altresì visto il debutto di chi vede il concetto di smart TV come un “cavallo di Troia” utilissimo a vendere nuove piattaforme software, contenuti in streaming e nuove interfacce “evolute” adattate al peculiare contesto di uno schermo televisivo da soggiorno.

Sono tutti più o meno all’inseguimento di Google TV, i “piccoli” della smart TV presenti al CES 2012: Canonical si è premurata di presentare Ubuntu TV , versione rimaneggiata del suo Ubuntu Linux e della discussa interfaccia Unity (da più parti indicata come la colpevole per il drastico calo di popolarità della distro Linux più popolare) che ambisce a trasformare il TV-set, ogni TV set, in una “TV per esseri umani” essenziale, pratica e ricca di contenuti.

Ubuntu TV supporta le piattaforme ARM e x86, necessità di GPU, spazio su disco e memoria RAM dedicati e non ha al momento partner commerciali noti. Per quanto riguarda il guadagno, Canonical intende parcellizzare la distribuzione dei contenuti (con tanto di store apposito, naturalmente) attraverso l’accordo con i publisher e gli editori.

Anche la norvegese Opera vuole far parte della partita delle smart TV con Opera TV Store , un negozio di “app” HTML5 facilmente integrabile su piattaforme TV pre-esistenti e focalizzato sulla personalizzazione dell’esperienza di navigazione di rete sullo schermo televisivo.

Fa parte del gruppo dei “nuovi” player affamati di smart TV anche Lenovo , che al CES 2012 ha presentato il suo primo TV-set basato su sistema operativo Android 4.0 : il televisore hi-tech cinese non è una Google TV ma monta un processore Qualcomm Snapdragon 8060 con clock a 1,5 GHz, 1 GB di RAM, 8 GB di spazio di storage, schedina SD da 2 GB, schermo LCD LED da 42″ o 50″, webcam integrata (5 mpx), riconoscimento facciale, giroscopio a tre assi e persino touchpad integrato.

Dov’era Google TV al CES 2012? Praticamente dappertutto: Mountain View ha chiaramente intenzione di salvare la sua discussa (e sin qui poco entusiasmante) piattaforma di IPTV dall’oblio con rinnovato vigore e grazie a una nuova e più ricca partecipazione dei big del settore al progetto.

Se Logitech ha già abbandonato Google TV, Sony continua a riaffermare la propria fiducia nel prodotto con nuovi “media streamer” e lettori Blu-ray con integrato l’OS della casa californiana. Nuovi prodotti Google TV-centrici arrivano anche da LG .

Ma a scommettere sul concetto di “smart TV” sono soprattutto i grandi marchi del mercato televisivo, dove le capacità di interconnessione e fruizione telematica si sposano con evoluzioni delle tecnologie dei pannelli mai così ricche come quest’anno. Vedi il caso di Samsung , che sostiene di vendere due TV (naturalmente 3D) ogni secondo e ha ovviamente intenzione di crescere ancora con un’offerta rinnovata.

Le smart TV di Samsung per il 2012 hanno il riconoscimento facciale, vocale e gestuale integrato, ma sono soprattutto basate su grandi pannelli da 55 pollici a tecnologia organica iper-sottili, iper-brillanti e iper-responsivi come solo gli schermi OLED sanno essere. Segue la strada degli OLED super-brillanti anche LG , che presenta schermi per tutte le diagonali (84, 60, 55 pollici) con “telecomandi magici” e cataloghi di “app” assortiti. Neanche a dirlo, c’è anche (molto) spazio per gli LCD LED con effetto 3D .

LCD? OLED? Panasonic dice “no grazie” e continua a puntare sui suoi pannelli al plasma adatti a tutte le tasche con nuovi esemplari delle serie ST, VT e GT. L’azienda ha presentato anche una partnership esclusiva con MySpace concretizzatasi in una nuova esperienza “social-televisiva” chiamata (prevedibilmente) MySpace TV .

Sempre parlando di schermi giganti va doverosamente menzionato il TV-set LCD LED di Sharp con ben 80 pollici di diagonale (LC-80LE844U) e dotato di connettività WiFi, interfaccia apposita per smart TV “SmartCentral” e app specifiche per accedere a Hulu, YouTube, Facebook, YouTube.

Se i pannelli OLED sono il futuro, Sony pare infine intenzionata a seguire una strada alquanto diversa presentando il suo nuovo prototipo di ” Crystal LED “: il nuovo display del colosso nipponico abbandona gli LCD e sostituisce ogni singolo pixel con un gruppo di minuscoli LED a cui è deputata la “accensione” di un particolare valore cromatico. Il risultato è un display da 55″ che ha gli stessi vantaggi degli OLED – luminosità, responsività, efficienza energetica, sottigliezza – senza la necessità di passare a tecnologie differenti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 gen 2012
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