Chromium e il blob dello spionaggio su Linux

Chromium e il blob dello spionaggio su Linux

Uno spettro si aggira nei meandri del codice di Chromium, gli utenti se ne accorgono e si lamentano sia con Debian che con Google. Tutto ok, rassicura Mountain View, ma i sospetti continuano ad aleggiare - UPDATE
Uno spettro si aggira nei meandri del codice di Chromium, gli utenti se ne accorgono e si lamentano sia con Debian che con Google. Tutto ok, rassicura Mountain View, ma i sospetti continuano ad aleggiare - UPDATE

UPDATE: Google ha riferito che il modulo oggetto delle polemiche non verrà più incluso nel codice di Chromium, e che la build di Chrome invece continueranno ad includerlo : qualora sia stato abilitato, riconoscerà la frase “OK Google” senza trasmettere alcun dato ai server remoti.

Roma – L’ultima release stabile di Chromium (43) contiene un “blob” di codice binario senza il relativo sorgente, denuncia un utente di Debian , Google risponde rassicurando sull’innocuità del tutto ma le polemiche non si fermano: Mountain View spia le conversazioni audio su Linux, denuncia qualcuno.

Il caso è esploso la settimana scorsa , e riguarda il download silenzioso – e apparentemente impossibile da disabilitare – del componente Chrome Hotword Shared Module su Chromium 43: il componente è connesso alla funzionalità per il controllo vocale del browser inizialmente presente su Chrome per Android è ora disponibile anche su desktop, innescata dalle parole chiave “Ok Google”.

Google ha spiegato che il modulo in oggetto viene sì scaricato alla prima esecuzione di Chromium ma non è attivato fino all’abilitazione della specifica funzionalità; il modulo non è open source e quindi insieme al file binario non viene distribuito il codice sorgente, dice ancora Mountain View, mentre l’avvio e lo stop del componente è controllato dal codice FOSS presente su Chromium.

Il controllo vocale è un servizio proprietario di Chrome, ha tagliato corto la corporation, tutto il resto riguarda le policy decise da chi ha integrato Chromium – la base open source di Chrome – sul sistema operativo e su Debian Linux in questo caso.

Questione archiviata? Neanche per sogno: la polemica è solo all’inizio, e c’è chi come il fondatore del Partito Pirata svedese Rick Falkvinge accusa Google di aver approntato un vero e proprio sistema di ascolto delle conversazioni audio al computer senza aver chiesto alcun permesso agli utenti.

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
24 giu 2015
Link copiato negli appunti