Copyright, dibattito su AGCOM

Copyright, dibattito su AGCOM

Presentati alcuni disegni di legge per fermare l'Autorità di Via Isonzo e il suo discusso schema di regolamento sulla tutela del diritto d'autore
Presentati alcuni disegni di legge per fermare l'Autorità di Via Isonzo e il suo discusso schema di regolamento sulla tutela del diritto d'autore

Alla Camera dei Deputati, una lunga giornata per discutere sul nuovo schema di regolamento adottato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) nella tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica. Firmata da Francesco Palermo (Gruppo delle Autonomie), una proposta di legge ha introdotto soluzioni alternative alla manovra anti-pirateria prospettata dall’Autorità di Via Isonzo. Un approccio che limiti le più spiacevoli conseguenze alla libertà d’espressione online e che persegua in maniera più efficace la proliferazione delle piattaforme per la condivisione illecita dei contenuti.

Supportato dall’esperto Stefano Quintarelli (Scelta Civica), l’approccio follow the money era già stato descritto da Google come strumento davvero efficace per la lotta alla violazione massiva del copyright. Il taglio dei ponti pubblicitari per i siti pirata – con l’ostruzione di quei canali che garantiscono la monetizzazione del traffico verso le piattaforme specializzate nelle attività di indexing e diffusione dei file audiovisivi – riuscirebbe a punire i colpevoli senza sequestri a livello DNS o attività di filtraggio che rischiano di oscurare contenuti perfettamente legali .

Nel corso del convegno organizzato dal Forum Innovatori di SEL e varie associazioni come Assoprovider, il responsabile alle relazioni istituzionali di Altroconsumo Marco Pierani ha puntato il dito contro la stessa AGCOM, che non avrebbe “alcuna legittimazione ad emanare il regolamento in materia di diritto d’autore online, né in base al decreto Romani né tanto meno in attuazione del dlgs 70 del 2003, un decreto di 10 or sono che non richiede in alcun modo di essere attuato”.

In particolare, il testo proposto da AGCOM – l’enforcement tricolore dovrebbe diventare operativo entro la fine dell’anno, in modo da consentire l’entrata in vigore del provvedimento nei primi mesi del 2014 – risulterebbe incostituzionale, incompatibile con la legislazione comunitaria . Lo stesso Pierani ha sottolineato “l’assoluto squilibrio tra la parte relativa all’enforcement, che instaura una procedura sommaria, sproporzionata e gravemente invasiva della libertà d’espressione in Rete, e quella relativa alla promozione del mercato legale dei contenuti, assolutamente inconsistente e quasi ridicola nella sua carenza di concretezza”.

Un altro aspetto toccato nel corso del convegno riguarda l’affidamento ad AGCOM degli stessi meccanismi di enforcement, dal momento che bisognerebbe istituire un organismo investigativo esterno (probabilmente) alle competenze del ministero dell’Interno e in accordo con la magistratura. “Quando un giudice affronta una violazione del copyright ha il tempo e gli strumenti per considerare anche il cosiddetto fair use , quelle forme di utilizzo non commerciale che depongono a favore di una depenalizzazione – ha spiegato l’avvocato Fulvio Sarzana , tra i principali promotori del convegno e dell’iniziativa sitononraggiungibile.info – Per questa ragione accompagniamo questa proposta con la separazione tra scopo di lucro e non: per diminuire la massa enorme di segnalazioni che arriverebbero e permettere una reale lotta contro la pirateria”.

Mentre lo stesso Sarzana spinge verso una risoluzione parlamentare che blocchi l’operato di AGCOM e “restituisca al dibattito politico una materia così delicata”, i parlamentari Ivan Catalano (vicepresidente della Commissione Poste della Camera dei Deputati) e Mirella Liuzzi (Movimento 5 Stelle) hanno presentato un secondo disegno di legge che distingua in maniera più chiara lo scopo di lucro da quello ascrivibile ai principi del fair use , salvaguardando quegli utenti che si limitano a seguire i meccanismi online dello User Generated Content (UGC) senza commettere alcun illecito.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
3 ott 2013
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