Cyberwar, i militari, gli Anonimi ed il Terrore

Cyberwar, i militari, gli Anonimi ed il Terrore

Gli account Twitter e YouTube dello U.S. Central Command sono stati crackati da mani misteriose, mentre cyberattivisti islamici attaccano siti francesi in risposta all'operazione CharlieHebdo condotta da Anonymous
Gli account Twitter e YouTube dello U.S. Central Command sono stati crackati da mani misteriose, mentre cyberattivisti islamici attaccano siti francesi in risposta all'operazione CharlieHebdo condotta da Anonymous

Gli account Twitter e YouTube dello U.S. Central Command (CENTCOM), il vertice militare a stelle e strisce, sono stati attaccati nelle scorse ore: sono stati diramati messaggi a favore dell’pro-Isis e sarebbero stati sfruttati per diffondere alcuni dati (presunti) riservati dell’esercito.

Mentre l’FBI ha aperto le sue indagini, su Pastebin è stato pubblicato un documento attraverso cui l’ISIS rivendicherebbe l’attacco: con l’hashtag #CyberCaliphate ed il messaggio “stiamo arrivando, guardatevi le spalle”, gli aggressori minacciano i soldati americani e pubblicano una serie di dati che affermano provenire dai loro dispositivi mobile .

In realtà l’attacco non ha riguardato direttamente il vertice del Comando militare a stelle e strisce né ha compromesso i suoi dati: gli account colpiti – come ha subito chiarito Centcom – non erano ovviamente ospitati sui server dell’esercito ma su quelli di servizi terzi, tutti i dati pubblicati sembrano già essere disponibili online e gli account, dopo essere stati bloccati, sono tornati alla normalità.

Se interpretare la natura dell’aggressione risulta complesso, quel che è certo è che si trattato di un colpo mediaticamente rilevante per i combattenti jihadisti: l’attacco si è concretizzato proprio mentre il Presidente Obama stava delineando il piano per rafforzare la cybersicurezza degli Stati Uniti e gli account del Comando militare statunitense – di cui adesso si critica anche l’effettiva utilità ed opportunità – sono stati proprio in quel momento utilizzati per la propaganda dell’ISIS.

Nel frattempo gruppi di hacker che si professano islamici, tra cui lo United Islamic Cyber Force , hanno fatto capire che lo scontro non ha confini ed hanno dichiarato guerra online agli Anonymous . All'”OpCharlieHebdo”, l’ operazione che ha come obiettivo vendicare l’attentato della redazione francese colpendo i siti delle associazioni che si professano pro-jihad e che è stata avviata con un’offensiva nei confronti del sito ansar-alhaqq.net , gli hacker islamici hanno risposto prendendo di mira a loro volta diversi siti Internet francesi e conducendo nei loro confronti dei “defacement per motivi religiosi”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
13 gen 2015
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