Editoria, se Internet è un concorrente sleale

Editoria, se Internet è un concorrente sleale

Alla Federazione Nazionale Stampa Italiana non piace il modo di fare di siti web, blog e motori di ricerca. Sarebbero responsabili, insieme alla TV satellitare, dell'inesorabile declino della raccolta pubblicitaria della stampa
Alla Federazione Nazionale Stampa Italiana non piace il modo di fare di siti web, blog e motori di ricerca. Sarebbero responsabili, insieme alla TV satellitare, dell'inesorabile declino della raccolta pubblicitaria della stampa

“Una concorrenza quasi sleale”, messa in atto dai nuovi strumenti di comunicazione nei confronti di quel giornalismo tradizionale che si affida ancora alla carta stampata. Così i membri della giunta esecutiva della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), recentemente intervenuti a Bergamo in occasione della seconda giornata di lavori del 26esimo congresso nazionale del sindacato dei giornalisti.

A penalizzare il giornalismo cartaceo sarebbero in primis siti web, motori di ricerca e blog , responsabili dell’inesorabile declino della raccolta pubblicitaria della stampa. Secondo i vertici di FNSI, un ruolo cruciale in questa “concorrenza sleale” sarebbe interpretato anche dalla TV, a partire da un’invasione del satellitare fino al passaggio dall’analogico al digitale.

La relazione di FNSI ha snocciolato numeri inquietanti per il futuro del giornalismo cartaceo. Nel 2009 è stato registrato un drastico calo – 16,4 per cento – nelle entrate pubblicitarie, a cui si è aggiunto un 6 per cento in meno nelle vendite complessive. Ancora peggiore la situazione per i periodici, che hanno perso nello stesso anno quasi il 30 per cento della raccolta pubblicitaria, subendo una flessione nelle vendite pari al 9 per cento.

Una vera e propria malattia del giornalismo tradizionale, almeno secondo il presidente del Gruppo L’Espresso Carlo De Benedetti. “Penso che i giornali non moriranno – ha spiegato il presidente nel corso del congresso di Bergamo – ma non stanno per nulla bene e questo deve essere chiaro a noi editori e a voi giornalisti”. De Benedetti pare aver già fissato i prossimi obiettivi del suo gruppo editoriale: le entrate pubblicitarie dal web dovranno superare il 20 per cento dei ricavi totali entro tre anni .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
13 gen 2011
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