Facebook Messenger ha i numeri

Facebook Messenger ha i numeri

Sono 500 milioni gli utenti dell'app dedicata alla messaggistica istantanea che il social network ha deciso di coltivare autonomamente. Per ora l'app non rende denaro, ma il futuro è dietro l'angolo
Sono 500 milioni gli utenti dell'app dedicata alla messaggistica istantanea che il social network ha deciso di coltivare autonomamente. Per ora l'app non rende denaro, ma il futuro è dietro l'angolo

Le rimostranze sono nulla a fronte dei numeri: dopo aprile, momento in cui Facebook ha annunciato di voler scindere dal social network la propria app di messaggistica nata nel 2011 dall’ acquisizione di Beluga , gli utenti di Messenger sono più che raddoppiati , a raggiungere i 500 milioni.

Mark Zuckerberg lo ha ribadito di recente: Facebook Messenger meritava di essere messa a frutto come un’applicazione stand alone , dedicata alla messaggistica e concentrata sulle funzioni che la rendono semplice e immediata. “Si possono raggiungere istantaneamente le persone – spiega ora il dirigente di Facebook Peter Martinazzi – È rapido come gli SMS ma dà la possibilità di esprimersi in modi che gli SMS non consentono”. Martinazzi chiama in causa sticker e video, selfie e chat di gruppo: fatta eccezione per le chiamate vocali , la descrizione del dirigente potrebbe applicarsi alle funzioni di Whatsapp, che di recente è entrata a far parte dell’ecosistema in blu , con i suoi oltre 600 milioni di utenti.

La rapida crescita degli utenti conferma però che l’app Messenger è capace di affiancarsi a Whatsapp in un mercato che può ospitare entrambe, ognuna in grado di assolvere a diverse sfumature delle esigenze degli utenti.

Entrambe le app, però, non rendono a Facebook che pochi spiccioli, in termini monetari: più che il denaro racimolato con le sottoscrizioni di Whatsapp, però, a Facebook sembra interessare il bacino di utenza mobile, e le potenzialità che reca con sé. Da tempo, almeno dal reclutamento di David Marcus , ex PayPal posto alla guida di Facebook Messenger, si mormora della possibilità di integrare nel servizio un sistema di pagamenti, strumenti dedicati all’advertising, una declinazione aziendale: “C’è ancora molto da fare – scrive ora Marcus in un post sul social network – e non vediamo l’ora di mettere a disposizione per voi innovazioni e aggiornamenti nei prossimi mesi”.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
11 nov 2014
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