Fastweb, i PM chiedono il commissariamento

Fastweb, i PM chiedono il commissariamento

Mandato di arresto per l'ex AD Scaglia. I fatti sono relativi a riciclaggio di denaro avvenuto tra il 2003 e il 2006. Stessa richiesta anche per Telecom Sparkle
Mandato di arresto per l'ex AD Scaglia. I fatti sono relativi a riciclaggio di denaro avvenuto tra il 2003 e il 2006. Stessa richiesta anche per Telecom Sparkle

L’inchiesta Broker ha portato all’emissione di 56 ordinanze di custodia, l’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di capitali illecitamente acquisiti attraverso un articolato sistema di frodi fiscali. Coinvolti uomini Fastweb e di Telecom Italia Sparkle

Le indagini, condotte dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, avrebbero individuato capitali provenienti da operazioni commerciali fittizie di compravendita di servizi telefonici e telematici internazionali per un valore complessivo di oltre 2 miliardi di euro. Il tutto gestito da una rete di società appositamente costituite in Italia e all’estero.

Tra le disposizioni emesse, vi è anche un mandato di arresto nei confronti di Silvio Scaglia, ex AD di Fastweb (attuale presidente di Babelgum, web Tv interattiva con sede a Dublino, e tredicesimo nella classifica dei più ricchi di Italia). Il provvedimento restrittivo, però, non è stato ancora eseguito perché Scaglia non è stato rintracciato dai carabinieri del Ros e dalla GdF.

Nell’inchiesta, che copre il triennio tra il 2003 e il 2006, è stato disposto il carcere anche nei confronti di alti funzionari ed amministratori delle società Telecom Italia Sparkle e Fastweb. Indagato anche Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb dal primo novembre 2004, per associazione per delinquere transnazionale pluriaggravata mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti in concorso con altri.

Visto il numero dei vertici coinvolti, la procura di Roma ha fatto richiesta formale di commissariamento sia per Fastweb che per Telecom Sparkle: non sarebbero state previste all’interno delle due società misure idonee a evitare danni all’interno assetto societario. La richiesta sarà valutata dal giudice martedì due marzo.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
23 feb 2010
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