Gene Simmons: nessun Kiss ai pirati

Gene Simmons: nessun Kiss ai pirati

Lo storico leader dei Kiss torna a condannare il download illegale di file musicali. Questa volta, nel mirino di Mr. Simmons, ci sono le etichette discografiche, incapaci di dichiarare guerra ai condivisori
Lo storico leader dei Kiss torna a condannare il download illegale di file musicali. Questa volta, nel mirino di Mr. Simmons, ci sono le etichette discografiche, incapaci di dichiarare guerra ai condivisori

Ieri campione selvaggio della trasgressione al grido di “Rock & Roll all night”, oggi censore implacabile dei costumi digitali. La parabola percorsa da Gene Simmons, leader dei focosi Kiss, si piega all’insegna della proibizione più dura nei confronti del download illegale di musica .

Dopo aver accusato i Radiohead di affossare l’industria discografica con l’ iniziativa In Rainbows , e di incoraggiare comportamenti sbagliati, la lingua più lunga del rock se la prende prima con il pubblico, diretto responsabile, a suo dire, del declino del CD, ora con le etichette musicali. Per nonno Gene sarebbero incapaci trovare delle punizioni esemplari per i nipotini disobbedienti, amanti del P2P.

Con un linguaggio da sceriffo di quartiere, The Demon spara a raffica contro le major, le accusa di “dormire al timone” e “di non avere le palle di portare in tribunale tutti gli sbarbatelli e lentigginosi teenager che scaricano musica”.

Parlando a un gruppo di persone in occasione del MIPCOM , come un vero e proprio Gordon Gekko del 2010, Simmons ricorda a tutti che la musica è un business e che gli artisti hanno il dovere fiduciario di “massimizzare il potenziale e minimizzare i rischi”. Questo significa “proteggere il marchio, intentare cause legali contro i pirati, strappare loro casa e macchina e non permettere a nessuno di oltrepassare il confine del diritto”.

Proprio il file sharing, sempre secondo il rocker d’annata, sarebbe il colpevole della perdita del lavoro per migliaia di persone. Sciorinando qualche numero a sostegno della sua battaglia antipirateria, Simmons ricorda che la Recording Industry Association of America (RIAA) ha sborsato più di 16 milioni di dollari per stipendiare i suoi avvocati, recuperandone appena 391mila dalle compensazioni per violazione del diritto d’autore.

Rispolverando la vecchia favola della volpe e del contadino, un Simmons straordinariamente in vena di confronti brillanti: paragona i condivisori alle furbe volpi che, approfittando della benevolenza del fattore, finiscono con occupare la sua proprietà, uccidere le galline e rubare tutte le uova.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
6 ott 2010
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