Google investe nel giornalismo digitale

Google investe nel giornalismo digitale

Il finanziamento di oltre 600mila sterline alla Press Association aiuterà a produrre notizie in UK sulla base di sistemi automatizzati. Da un lato nascono opportunità digitali e dall'altro sorgono nuovi dubbi sul rimpiazzo dei giornalisti
Il finanziamento di oltre 600mila sterline alla Press Association aiuterà a produrre notizie in UK sulla base di sistemi automatizzati. Da un lato nascono opportunità digitali e dall'altro sorgono nuovi dubbi sul rimpiazzo dei giornalisti

Google punta a robotizzare la scrittura giornalistica con un nuovo progetto editoriale. I computer, al soldo dell’azienda, scriveranno 30mila articoli al mese da dare in pasto ai media locali, aiutati dai colleghi in carne ed ossa. Il cuore del sistema è rappresentato ancora una volta dai Big Data e dall’intelligenza artificiale entrambi fondamentali per comprendere come i giornalisti cercano, analizzano e distribuiscono le informazioni considerando questioni politiche, sociali, etiche ecc. come emerge dalla ricerca Digital Journalism .

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Il progetto di Google vede la forte collaborazione della Press Association inglese. Solo ingaggiandola infatti il gigante tecnologico potrà da un lato entrare nel dettaglio del cosiddetto Data and Robots scheme (alla base dello sviluppo di Reporters and Data and Robots RADAR ) ampiamente utilizzato in campo giornalistico e dall’altro ingaggiare l’associazione evitando screzi come quelli procurati per via dell’ingerenza del servizio Google News. Nel concreto Mountain View donerà 622mila sterline che saranno utili a raggiungere l’obiettivo in un tempo congruo, ovvero entro il 2018. I primi passi prevedono che l’associazione in collaborazione con Urbs Media preparino un piano per la generazione di un’elevata mole di storie da girare ai diversi clienti, sfruttando anche strumenti utili per la raccolta delle informazioni, degli articoli e il conseguente match da effettuare.

Già in passato Google aveva partecipato al supporto del mondo giornalistico in Europa, attraverso la Google Digital News Initiative (DNI), un’iniziativa che vale 150 milioni di euro della durata di tre anni e che mira a “stimolare e supportare l’innovazione nel giornalismo digitale nell’industria delle notizie in Europa”. Il responsabile della Press Association Peter Clifton, ha confermato che l’intelligenza artificiale è sempre più impiegata per la creazione di contenuti e storie: “i giornalisti capaci sono vitali nel processo, ma Radar ci permette di fornire un numero di storie locali che sarebbe impossibile produrre manualmente”.  I giornalisti “automatici” di domani attingeranno da open data e potranno usare software di Generazione del Linguaggio Naturale (NLG). “È un grande passo avanti per PA”, ma che fine fanno questi articoli prodotti un po’ manualmente e un po’ automaticamente? Andranno a sostenere gli editori indipendenti, siti Web e blog conferma la Press Association.

Naturalmente non tutti intravedono nel progetto digitale un’opportunità così forte, evidenziando piuttosto l’attenzione da porre verso i rischi. Tim Dawson, presidente della National Union of Journalists, ad esempio si dice favorevole al rinnovamento ma avverte: “i ridotti investimenti nel giornalismo e verso i giornalisti sono un problema forte per i media nel Regno Unito. Se i soldi girano è in questa direzione che bisognerebbe spenderli”. Il problema è ancora una volta legato al rimpiazzo di macchine sui lavoratori umani.

Perplessità giungono anche da parte di Neil Thurman, docente di letteratura alla University of London: “trovo difficile vedere come l’automazione possa aiutare a fornire una migliore copertura di notizie a livello locale” – ha detto alla BBC – aggiungendo: “non puoi fornire informazioni automatizzate nel momento in cui devi parlare di indagini, politica, relazioni personali… è difficile ottenere queste informazioni e trasformarle in un feed”. Ma forse per Google questi sono problemi affrontabili in un qualche modo, o forse il colosso di Mountain View conta di trovare una soluzione coinvolgendo i numerosi partner che già gravitano attorno al suo Google News Lab .

Mirko Zago

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Pubblicato il
10 lug 2017
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