GTA vietato ai minori in America

GTA vietato ai minori in America

Tripla X per il celebre gioco prodotto da Rockstar Games. Una vittoria per la classe politica americana che preannuncia un cambio di paradigma per l'industria videoludica?
Tripla X per il celebre gioco prodotto da Rockstar Games. Una vittoria per la classe politica americana che preannuncia un cambio di paradigma per l'industria videoludica?


Washington – ESRB , l’ente americano che vigila sui contenuti videoludici, ha emesso il suo verdetto: l’ultimo capitolo della saga di Grand Theft Auto è stato proibito ai minori – le autorità hanno immediatamente predisposto la rimozione del gioco da tutti gli scaffali delle grandi catene di negozi. Take Two Interactive , distributore ufficiale del titolo, teme un terribile calo nelle vendite per il prossimo quadrimestre: il presidente dell’azienda parla di perdite nell’ordine dei 50 milioni di dollari .

Un bruttissimo colpo per Rockstar Games , convinta fino all’ultimo minuto che il gigantesco scandalo nato da una semplice patch si sarebbe risolto con un lieto fine. Ma la modifica amatoriale che aggiunge scene di sesso esplicito, tuona la presidente di ESRB, Patricia Vance, sbloccherebbe dei contenuti deliberatamente inseriti all’interno del gioco dagli stessi programmatori: “Rockstar Games è colpevole di avere violato le attuali norme che regolano il rating dei videogiochi, ingannandoci: la nostra credibilità ha subito un duro colpo”.

Il verdetto giunge al termine di un’indagine approfondita, promossa da molti soggetti istituzionali. Secondo quanto emerso dal lavoro degli inquirenti, diretti dalla Federal Trade Commission , persino le versioni per console di Grand Theft Auto conterrebbero queste controverse sequenze esplicite. Bocciato dunque l'”alibi” dei produttori, secondo cui sarebbe tutta colpa dei pirati : alcuni appassionati garantiscono che per attivare il “sottogioco” piccante basterebbe inserire una combinazione di tasti.

I portavoce di Take Two Interactive chiudono in difesa e parlano di una semplice svista grossolana che ha innescato una reazione a catena quasi incontrollabile: “La creazione di un videogioco è un processo molto laborioso ed è normale che qualcosa di insolito possa rimanere, involontariamente, nella versione definitiva del prodotto”. Ma il presidente della società, Paul Eibeler, non sembra condividere altrettanta ingenuità e coglie l’occasione per criticare l’intera vicenda: “E’ preoccupante che una semplice patch non autorizzata, programmata da un fan, abbia portato ad un nuovo rating da parte di ESRB: bisogna riflettere su questo”.

Si chiude così l’ultimo capito dello scandalo videoludico che ha infiammato l’opinione pubblica statunitense, mobilitando poteri forti e classe politica. Tanto che alcuni senatori, appartenenti ad entrambi gli schieramenti, hanno avuto un peso più che rilevante nel corso della storia: “Era evidente che l’azienda fosse responsabile di tutto questo”, puntualizza la senatrice Hillary Clinton, in prima linea per difendere i bambini da qualsiasi contenuto digitale nocivo.

I parlamentari americani sembrano sempre più determinati ad influenzare l’ industria videoludica : un aspetto sempre più lucroso dell’informatica contemporanea, capace di avere un grande impatto sulla società per la sua enorme diffusione nelle case di mezzo mondo.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
22 lug 2005
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