IBM sforna chip a base di grafene

IBM sforna chip a base di grafene

Big Blue annuncia un nuovo, importante passo avanti nello sviluppo di una nuova tecnologia digitale a base carbonio: per la prima volta il materiale delle meraviglie costituisce la base di un circuito integrato funzionante
Big Blue annuncia un nuovo, importante passo avanti nello sviluppo di una nuova tecnologia digitale a base carbonio: per la prima volta il materiale delle meraviglie costituisce la base di un circuito integrato funzionante

Nuova pietra miliare nel campo della tecnologia elettronica a base di grafene : un team IBM guidato dal professor Yu-Ming Lin ha realizzato quello che gli stessi creatori definiscono il primo circuito integrato di grafene al mondo. Ennesimo passo avanti nell’adozione pratica del nuovo materiale che è già valso il Premio Nobel per la fisica ai suoi scopritori.

Yu-Ming Lin ha già escluso la possibilità che il grafene possa, in un futuro anche lontano, sostituire completamente il silicio nella produzione di microchip completi, nondimeno la ricerca prosegue per adattare le straordinarie proprietà del materiale monomolecolare a base di carbonio all’elettronica digitale e non solo.

Il circuito integrato sviluppato da IBM è un mixer di frequenze per le comunicazioni a banda larga, “uno dei circuiti più essenziali e importanti in sostanzialmente tutti i dispositivi per le comunicazioni” nelle parole dello stesso dottor Yu-Ming Lin.

L’importante risultato è stato raggiunto grazie alla realizzazione di una nuova procedura di produzione capace di integrare gli strati del circuito in grafene su una base di silicio : la capacità massima di mixing delle frequenze radio è stata misurata in 10 GHz, mentre la stabilità termica del circuito è arrivata sino a 125C.

“Si tratta di un circuito dotato di una funzione reale – dice Lin – un uso pratico in un’applicazione reale, per esempio uno smartphone”. “Grazie a questa integrazione” conclude il professore di IBM “l’intero circuito può essere molto piccolo: in questo caso meno di un millimetro quadrato”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 giu 2011
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