IBM, Watson pensa alla salute

IBM, Watson pensa alla salute

Big Blue annuncia nuove iniziative in chiave cloud per Watson, il sistema di IA che la corporation vuole ora utilizzare per dare un senso ai dati biometrici raccolti dai gadget indossabili. Dati che fanno gola anche ai cyber-criminali
Big Blue annuncia nuove iniziative in chiave cloud per Watson, il sistema di IA che la corporation vuole ora utilizzare per dare un senso ai dati biometrici raccolti dai gadget indossabili. Dati che fanno gola anche ai cyber-criminali

A breve distanza dalla nascita della divisione per la Internet delle Cose (IoT), IBM ha ora annunciato di aver dato il la all’ennesima unità aziendale focalizzata sulle capacità di apprendimento linguistico proprie di Watson. Il business, in questo caso, tratterà i dati biometrici e farà prevedibilmente capo alla divisione Watson Health.

Con Watson Health, IBM si prefissa l’obiettivo di raccogliere, su una piattaforma cloud centralizzata, tutti i dati riguardanti la salute degli utenti provenienti da smartwatch, fascette per fitness e altri gadget hi-tech indossabili: una volta accorpati tali dati, poi, Watson metterebbe a disposizione dei clienti i suoi algoritmi “intelligenti” per ogni sorta di analisi e studio statistico.

Fra i grandi nomi dell’hi-tech e delle tecnologie biometriche già al lavoro su Watson Health si contano Apple, che sfrutterà il supersistema per le analisi delle app ResearchKit , Johnson & Johnson per la realizzazione di app di aiuto per i pazienti con malattie croniche come il diabete o reduci da interventi chirurgici, e Medtronic per analizzare nel cloud i dati delle pompe di insulina interconnesse.

I dati biometrici degli utenti finali raccolti da Watson saranno aggregati in forma anonima e non si potranno identificare le singole fonti delle informazioni, promette IBM, un’assicurazione sulla fiducia più che appropriata visto l’ interesse crescente dei cyber-criminali per questo genere di “bottino” in formato binario.

Watson Health rappresenta infine l’ennesima conferma della volontà dei colossi IT di trasformare il calcolo informatico in un servizio ad abbonamento, un ambito in cui tra l’altro Amazon si propone con l’ennesima offerta a base di “machine learning” con un costo base (per l’analisi dei dati) di 0,42 centesimi di dollari all’ora.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
15 apr 2015
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