Il redirect VeriSign facilita lo Spam

Il redirect VeriSign facilita lo Spam

Ne parla un lettore: una delle conseguenze dell'operazione VeriSign è togliere ai sistemi antispam un mezzo che, anche se non decisivo, contribuiva a ridurre la quantità di posta-immondizia
Ne parla un lettore: una delle conseguenze dell'operazione VeriSign è togliere ai sistemi antispam un mezzo che, anche se non decisivo, contribuiva a ridurre la quantità di posta-immondizia


Roma – Salve, ho visto l’articolo sulla questione Verisign e redirect . Volevo solo segnalare un aspetto che non è stato toccato e che mi pare molto importante: lo Spam.

Infatti, come ben noto, alcuni provider (ancora troppo pochi probabilmente), utilizzano software antispam direttamente sui server per limitare da un lato le perdite di tempo dei clienti e dall’altro per almeno dimezzare il traffico spam (arrivano le email ma non vengono scaricate in quanto intercettate e poste da parte).

Il problema è semplice. Alcuni test funzionano proprio effettuando un check del dominio risultante dal mailfrom della mail. Quindi se ricevo una mail proveniente da spam@abcdefijk.com effettuando il lookup del abcdefijk.com ricevo una risposta di dominio inesistente e blocco la mail. Da adesso, invece, la risposta sarà sempre che il dominio esiste in quanto interviene la redirezione di Verisign. Quindi addio a questo genere di controllo.

E’ vero che questo test non è certo un argine incredibile allo spam, dal momento che normalmente gli spammer utilizzano sempre domini esistenti, ma – come si leggeva su Slashdot – ogni piccolo aiuto è benvenuto nella lotta allo spam.

Certo, esiste un rovescio della medaglia, ovvero la redirezione rimanda ad un indirizzo IP specifico di verisign: 64.94.110.11. Quindi si possono modificare i filtri affinchè se incontrano questo IP considerino il dominio inesistente… Ma come si sa, gli indirizzi IP possono cambiare, oppure il sistema potrebbe reindirizzare verso un gruppo di IP dinamici, ecc. ecc.

Giampiero

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Pubblicato il
18 set 2003
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