In Australia la censura contro il terrorismo

In Australia la censura contro il terrorismo

Video e altri contenuti, considerati anche indirettamente di propaganda terroristica, saranno più velocemente individuati e bloccati dalle autorità
Video e altri contenuti, considerati anche indirettamente di propaganda terroristica, saranno più velocemente individuati e bloccati dalle autorità

Sydney – Che in Australia la censura sia di casa non è certo un mistero. Non stupisce infatti che nelle prossime settimane il governo federale, supportato dall’assemblea regionale del New South Wales, voglia varare nuove normative che consentirebbero la censura di qualsiasi materiale i cui contenuti possano ispirare, anche in maniera indiretta, la propaganda terroristica .

A giustificare queste misure, secondo il procuratore generale Philip Ruddock, vi è il reale pericolo che i minori, e i bambini in particolare, entrino in contatto con filmati pericolosi . L’esempio è quello di un video diffuso da integralisti islamici facenti capo a Feiz Mohammed, che secondo le autorità potrebbe indurre i giovani a compiere atti violenti tipici dei tristemente noti kamikaze jihadisti.

Fino ad ora questo video non aveva ricevuto particolare attenzione, tanto che l’Ufficio di Classificazione Letterario e Cinematografico non ha imposto divieti rilevanti, consentendone la visione a tutti.

Ruddock ha raccomandato che la riunione per discutere i preamboli della legge, recentemente programmata per luglio, fosse anticipata a venerdì. “Mi sembra opportuno procedere velocemente” ha detto il procuratore, che si domanda per quale motivo quel filmato non sia stato censurato, dato il “messaggio” che a suo dire contiene.

Ma Ruddock e il Governo non sono da soli . La revisione dei metodi della commissione di censura dell’Ufficio di classificazione è auspicata anche dal presidente dei deputati ebrei australiani Vic Alhadeff, secondo il quale la procedura si sarebbe resa necessaria in ogni caso, anche se il video incriminato non fosse mai venuto alla luce.

Se fino a poco tempo fa la censura australiana agiva con tempi lunghi, ora è alle viste un deciso cambiamento di rotta

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
18 apr 2007
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