In Germania FAT è tutto Microsoft

In Germania FAT è tutto Microsoft

Una corte di appello dà ragione al colosso di Redmond. Giustificando l'esistenza dei vincoli di licenza e relativi emolumenti
Una corte di appello dà ragione al colosso di Redmond. Giustificando l'esistenza dei vincoli di licenza e relativi emolumenti

Aveva scosso l’intera comunità dell’open source la scorsa primavera, e ora il famigerato brevetto dei nomi lunghi usati con file system FAT “retrocompatibile” torna a colpire nel Vecchio Continente. Dove una corte di appello tedesca ribalta la sentenza precedente e riconosce a Microsoft tutto il diritto di farsi pagare per lo sfruttamento del succitato FAT(32).

Il brevetto era già costato la capitolazione extra-giudiziaria di TomTom , nonché l’allarme generalizzato tra utenti e sviluppatori Linux, preoccupati delle possibili ripercussioni sulla legalità del kernel del Pinguino. Archiviate le (potenziali ma non trascurabili) preoccupazioni dell’open source con una patch che ha rimosso il codice che toglieva il sonno a Microsoft, restava ancora da valutare la decisione del Tribunale Federale Tedesco sui Brevetti contraria agli interessi di Redmond.

Il Tribunale aveva infatti stabilito che il brevetto EP0618540 non presentava adeguati livelli di novità (nel 2007) avendo già il file system Rock Ridge risolto il problema – ovverosia la convivenza dei nomi lunghi e di quelli brevi in formato 8+3 nella tabella di allocazione dei file – già nel lontanissimo 1991.

E invece no, stabilisce ora la corte di appello, l’estensione Rock Ridge (usata su CD con file system ISO9660) non affronta adeguatamente i problemi risolti in seguito da FAT – soprattutto laddove il file system Microsoft “ignora” i nomi lunghi su sistemi operativi (MS-DOS) incompatibili con essi. Redmond può insomma continuare a farsi pagare per l’implementazione di FAT32 anche in Germania.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
26 apr 2010
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