Internet elettrica? Abbandonano i tedeschi

Internet elettrica? Abbandonano i tedeschi

Il gigante dell'energia RWE decide di lasciar perdere Powerline e i modem della Ascom, che sperimenta anche in Italia con ENEL. Secondo i responsabili RWE la rete elettrica è instabile e non convince
Il gigante dell'energia RWE decide di lasciar perdere Powerline e i modem della Ascom, che sperimenta anche in Italia con ENEL. Secondo i responsabili RWE la rete elettrica è instabile e non convince


Roma – La diffusione di Internet su rete elettrica potrebbe subire un severo rallentamento dopoché dalle sperimentazioni che si stanno conducendo in molti paesi, Italia compresa, è uscito uno dei player di maggiore spessore: il colosso dell’energia tedesco RWE.

Quando RWE ha fatto il suo ingresso nella sperimentazione della rete elettrica non ha usato mezze misure. Ha costituito un’azienda chiamata come la tecnologia utilizzata, Powerline, e ha stretto un accordo apparentemente solidissimo con la svizzera Ascom, l’azienda che produce i “modem elettrici” e che ha accordi con decine di clienti, tra cui l’italiana ENEL.

Anche per questo, per quanto RWE aveva puntato sulla promessa di una connettività a banda larga economica perché capace di sfruttare la rete elettrica, l’uscita dai giochi del colosso tedesco getta una fitta oscurità sul futuro della rete elettrica.

Ascom da parte sua si sta dando da fare per cercare di minimizzare la decisione della RWE, sostenendo che in fondo altro non era che uno dei propri 60 clienti e che proprio in questi giorni è stato firmato un contratto con la russa Energomegasbit O.O.O. per la fornitura di 20mila modem a Zhelesnogorsk, una città che si trova a qualche centinaio di chilometri da Mosca.

Ma su Ascom pesa naturalmente la “scomunica” della RWE che mentre si appresta a dismettere Powerline ha anche dichiarato che i modem utilizzati per la internet elettrica non garantiscono la sufficiente stabilità, un dato che Ascom controbatte con forza, definendo i propri device “tecnicamente stabili”.

Difficile dire come si evolverà la vicenda di un tipo di connettività che è vista da tempo con grandi speranze da tanti per la diffusione sul territorio che già hanno le infrastrutture elettriche. Al momento non è facile neppure prevedere le decisioni dell’ENEL, impegnata nelle proprie sperimentazioni per portare 800 kilobit al secondo sui cavi elettrici di case e aziende…

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Pubblicato il
5 set 2002
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