Internet, i primi passi del Bill of Rights italiano

Internet, i primi passi del Bill of Rights italiano

Esordio per la Commissione voluta da Boldrini: primi risultati si attendono per ottobre, nell'ottica del semestre europeo di presidenza italiana
Esordio per la Commissione voluta da Boldrini: primi risultati si attendono per ottobre, nell'ottica del semestre europeo di presidenza italiana

Al via i lavori della Commissione costituita ad hoc dalla Presidente della Camera Laura Boldrini per discutere un testo – già ribattezzato ambiziosamente “Bill of Rights” – che dovrebbe redigere una bozza di diritti e doveri a favore dei cittadini della Rete.


Ad annunciarlo è un tweet dell’account ufficiale di Montecitorio che ha condiviso un video dei componenti della commissione: a confrontarsi dieci parlamentari e tredici tra esperti del settore, rappresentanti delle imprese, delle associazioni e della società civile (che vi parteciperanno gratuitamente), coordinati da Stefano Rodotà.

Contemporaneamente, le proposte da essi elaborate saranno sottoposte ad una consultazione pubblica , tramite la piattaforma civi.ci , per assicurare una partecipazione più larga possibile alla loro individuazione.

Il modello di partenza del progetto che dovrebbe portare ad una bozza italiana di “bill of rights” di Internet, è quello del Marco Civil, legge-quadro adottata dal Brasile lo scorso aprile che fissa i principi in materia di diritto d’accesso, tutela della privacy, neutralità della Rete e libertà di espressione.

A spingere per l’adozione di tale Bill of Rights , la Presidente della Camera Laura Boldrini, tornata a parlare di Internet dopo che – appena assurta alla terza carica della Repubblica italiana – era finita al centro di invettive e minacce online, avviando quella che ad alcuni osservatori hanno denunciato come una battaglia personale per denunciare l’anarchia della Rete e la necessità di predisporre nuove leggi per arginarla. Certo, dopo tali proclami erano divampate tali e tante polemiche collegate all’ombra della censura e del controllo governativo sui contenuti online, che il Presidente era tornato sui suoi passi, smentendo l’intenzione di affrontare l’argomento di una nuova legge per il web e parlando solo della volontà di “arginare la violenza contro le donne, anche in rete” (pari opportunità e difesa delle donne sono un punto di forza della sua politica).

Ciononostante l’iniziativa del Presidente della Camera per portare ad una legge ad hoc che regolamenti la Rete non sono mai tramontate , concretizzandosi ora con la costituzione della commissione che si dovrà occupare di quello che viene ora chiamato con più ambizione di “Bill of Rights”.

I primi risultati si dovrebbero produrre per il 13 ed il 14 ottobre : l’intenzione è quella di presentarli durante la riunione dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione Europea che si terrà in quei giorni, nel corso del semestre di Presidenza dell’Unione europea.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
29 lug 2014
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