IsoHunt, III atto

IsoHunt, III atto

Voleva dimostrare di essere un semplice motore di ricerca. L'industria dei contenuti lo prende in parola
Voleva dimostrare di essere un semplice motore di ricerca. L'industria dei contenuti lo prende in parola

IsoHunt si è cacciato nei guai. Nel tentativo di dimostrare a certificare la propria legalità, è finito per scontrarsi direttamente con l’industria dei contenuti canadese.

L’annosa vicenda era iniziata un anno fa, quando il fondatore di isoHunt Gary Fung aveva annunciato di voler scomodare , in forma preventiva, l’associazione canadese che rappresenta i detentori dei diritti (CRIA). L’obiettivo era di ottenere un certificato che garantisse la conformità del servizio rispetto alle norme sul copyright. Fung aveva, dunque, presentato una richiesta presso la Corte della regione canadese della Columbia Britannica. La questione riguardava la presunta legalità del sito isoHunt e dei siti associati TorrentBox e Podtropolis che, secondo Fung, si limiterebbero a fornire un servizio simile a quello di qualunque altro motore di ricerca per BitTorrent.

La prima fase della vicenda si era conclusa con il confronto in tribunale tra isoHunt e CRIA. A quel punto, la Corte decise di assecondare la richiesta dell’associazione, che pretendeva lo svolgimento di un processo completo per accertare la legalità dei siti BitTorrent, sulla base della complessità e delle conseguenze della vicenda.

A questo incontro fece seguito la decisione di isoHunt di appellarsi. Ed è proprio la richiesta di appello che è stata bocciata in questi giorni.

Immediate le reazioni di Fung e di Graham Henderson, presidente di CRIA. Henderson ha confermato l’importanza della vicenda, dichiarando che si tratta di una questione fondamentale per il riconoscimento del diritto degli autori di guadagnare dal proprio lavoro. Tale questione, secondo Henderson, merita di essere dibattuta prendendo in considerazione le posizioni e le ragioni di tutte le parti in causa e non solo quelle di isoHunt. Henderson avrebbe anche aggiunto: “isoHunt ha iniziato questa battaglia e ora il tribunale li ha avvertiti che non ci saranno scorciatoie percorribili”.

A sua volta, il fondatore del motore di ricerca per torrent ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di arrendersi. Fung, inoltre, avrebbe sottolineato che la decisione del tribunale non è una sconfitta vera e propria, ma solo una mossa prevista da isoHunt, già pronto a proseguire la sua battaglia.

Alla lista di nemici di isoHunt si aggiunge, dunque, anche CRIA. È ancora accesa, infatti, la querelle tra il sito di Fung e MPAA, che va avanti ormai da tre anni, dopo la messa al bando di isoHunt da parte dell’organizzazione statunitense dei produttori cinematografici.

Federica Ricca

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Pubblicato il
4 ago 2009
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