Kinect e il gioco di specchi

Kinect e il gioco di specchi

Il New York Times finanzia uno specchio interattivo basato sulle gesture di Kinect mentre un team di universitari britannici sfrutta la periferica Microsoft per le presentazioni col proiettore
Il New York Times finanzia uno specchio interattivo basato sulle gesture di Kinect mentre un team di universitari britannici sfrutta la periferica Microsoft per le presentazioni col proiettore

I muri della casa domotica del futuro saranno probabilmente tappezzati di pannelli interattivi da comandare attraverso il tocco, combinazioni di movimenti o semplice riconoscimento vocale. Il prototipo finanziato dal New York Times mostra il potenziale nascosto dietro questi “specchi magici” personalizzati, in grado interagire con l’utente in maniera naturale.

Il sistema fissato alla parete del bagno, direttamente sopra il lavabo, si presenta come una sorta di grosso tablet PC. Utilizza la tecnologia di Microsoft Kinect per rilevare e seguire i movimenti del soggetto e può anche eseguire comandi impartiti verbalmente.

È ovviamente possibile utilizzare il display LCD riflettente fornito da Philips per navigare normalmente sul web, visualizzare il calendario con gli appuntamenti, fare shopping o dare una sbirciatina alle previsioni del tempo: senza mai smettere di lavarsi i denti. Ma lo specchio computerizzato può andare anche oltre.

Il concept mostrato permette di sfogliare un guardaroba virtuale per scegliere, ad esempio, la cravatta da abbinare alla camicia, con la complicità di un sistema di realtà aumentata . Il lettore RFID interno è invece in grado di riconoscere i prodotti posizionati sulla mensola. Questo consente di accedere istantaneamente alle informazioni ufficiali sui medicinali prescritti o di richiamare eventuali promemoria registrati dall’utente stesso.

Nel frattempo proseguono gli esperimenti creativi con gli SDK Kinect rilasciati ufficialmente per Windows 7. L’università britannica di Lincoln propone un’interfaccia utente naturale per “immergersi” tra i gigapixel delle fotografie in altissima risoluzione. Un modo alternativo di gestire le presentazioni di diapositive, tra zoom alla Minority Report ed effetti sonori ambientali che si attivano solo quando si passa in un determinata area dell’immagine.

Roberto Pulito

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Pubblicato il
8 set 2011
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