La fine del freeloading digitale?

La fine del freeloading digitale?

Il Senato degli Stati Uniti sta valutando una nuova legge che obbliga radio digitali e satellitari ad utilizzare sistemi DRM per evitare il fenomeno del freeloading, la libera registrazione di brani in formato digitale
Il Senato degli Stati Uniti sta valutando una nuova legge che obbliga radio digitali e satellitari ad utilizzare sistemi DRM per evitare il fenomeno del freeloading, la libera registrazione di brani in formato digitale

Washington (USA) – Un gruppo di legislatori statunitensi ha introdotto una scottante normativa per rendere illegale e tecnicamente inagibile il fenomeno del cosiddetto freeloading , conosciuto anche come ripping : la registrazione di brani musicali in formato digitale direttamente dalle emittenti radiofoniche online o satellitari, spesso effettuata con strumenti informatici.

La proposta di legge, avanzata da tre membri del Senato federale di Washington, obbliga le emittenti ad utilizzare sistemi DRM per neutralizzare i tentativi di ripping da parte degli ascoltatori. Il PERFORM Act, infatti, vuole equiparare gli emittenti ai distributori di musica : “Qualcuno si arroga i diritti di distribuzione senza pagare le dovute imposte”, dice Mitch Bainwol, CEO di RIAA , “si tratta di un grave problema per l’intero mercato”.

Anche il CEO di Warner Music , Edgar Bronfman, è della stessa opinione: “Se dispongo di uno strumento che mi permette di selezionare e registrare una traccia trasmessa, per esempio, da una emittente satellitare”, incalza in un’intervista rilasciata a Reuters , “allora posso chiamare questo strumento iPod e chiamare l’emittente servizio di download “.

La natura digitale dei contenuti trasmessi dalle emittenti online, infatti, apre un ventaglio di possibilità quasi infinite: dotati di software specifici o semplici registratori portatili, gli utenti possono creare persino grandi archivi di musica ad alta definizione in modo estremamente conveniente. Questa possibilità, stando all’interpretazione dell’industria discografica, rappresenta un grave rischio ed un illecito nei confronti degli artisti e delle case editrici.

“Il PERFORM Act assicura parità di trattamento ai servizi per acquistare musica online ed alle emittenti digitali, racchiudendoli nella stessa categoria”, hanno fatto sapere i portavoce dei senatori che hanno stilato la proposta di legge.

“Niente da fare”, hanno immediatamente contestato i rappresentanti dei consumatori. “Questa legge penalizza estremamente tutti gli utenti di servizi satellitari, poiché elimina ed anzi rende impossibile il concetto di registrazione personale”, dice Gary Shapiro della Home Recording Rights Coalition . “Una legge del genere, se venisse approvata, ci riporterebbe all’era dei nastri magnetici”, ha messo in evidenza Shapiro in una nota ufficiale rilasciata alla stampa.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
28 apr 2006
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