L'allungo di Twitter

L'allungo di Twitter

La piattaforma di microblogging sembra intenzionata a rimuovere il limite di caratteri imposto ai messaggi. Ci sta pensando Jack Dorsey ed è subito polemica
La piattaforma di microblogging sembra intenzionata a rimuovere il limite di caratteri imposto ai messaggi. Ci sta pensando Jack Dorsey ed è subito polemica

Twitter potrebbe decidere di abbandonare il suo caratteristico limite di 140 caratteri, estendendolo ad un massimo di 10mila battute.

Secondo alcune indiscrezioni, la piattaforma vorrebbe lanciare già per la fine del primo trimestre finanziario la nuova funzione per permettere ai suoi utenti di inviare tweet lunghi fino a 10mila caratteri, ovvero la stessa lunghezza già adottata per i messaggi diretti: una novità che si aggiunge a quelle introdotte nei mesi scorsi, che si concentrano in particolare sulla sua vocazione alla diretta , e che rappresentano il tentativo di Twitter di difendere la propria posizione nel settore dei social network e di monetizzare il suo pubblico.

Per il momento si tratta solo di supposizioni, bastate tuttavia a sollevare le critiche nei confronti della (presunta) scelta: se da un lato potrebbe apparire come un aggiornamento che asseconda la volontà di comunicazione dei suoi utenti, dall’altro sembra minare quella che per alcuni è la caratteristica fondamentale della piattaforma, la brevità.

A rafforzare le ipotesi è stato un cinguettio del CEO Jack Dorsey: pur sottolineando l’apprezzamento per il peculiare limite, afferma che la volontà di Twitter è quella di rappresentare un efficace mezzo di comunicazione e che, come dimostrerebbero alcune statistiche che segnalano maggior partecipazione (retweet e like) per tweet contenenti per esempio immagini, questo avverrebbe ancora di più dando la possibilità di inviare messaggi più lunghi. La sua caratteristica fondamentale, dunque, non sarebbe la brevità ma la natura di mezzo di comunicazione.

A tal proposito, Dorsey ha aggiunto di aver osservato come la sua piattaforma viene utilizzata dagli utenti, e di aver così scoperto che spesso questi utilizzano screenshot di testi oppure reindirizzamenti a pagine esterne, sfruttando dunque la possibilità di inviare immagini per superare i limiti di caratteri imposti.
Per questo Dorsey si chiede se non sia meglio che al posto di immagini vi siano veri e propri testi, in quanto tali navigabili e indicizzabili e quindi ricercabili per parole chiave attraverso la ricerca interna della piattaforma.

Oltre al cosa, appare importante anche come Dorsey si è espresso: nello scrivere, Dorsey ha inviato un cinguettio contenente lo screenshot di un messaggio che supera abbondantemente i 140 caratteri.

Oltre all’utilizzo che possono fare gli utenti dei nuovi messaggi estesi, questi possono rappresentare un ulteriore mezzo per coinvolgere gli inserzionisti e le aziende negli affari del tecnofringuello: sia perché si aggirerebbe la prudenza degli utenti a cliccare sui link contenuti nei tweet sia perché consentirebbe di aumentare il tempo passato sulla piattaforma, non reindirizzando gli utenti al suo esterno per leggere determinati contenuti.

Questo, ammesso che non si realizzino le visioni più pessimistiche sulla trasformazione: ovvero quelle che vedono nella mossa l’abdicazione da parte di Twitter del suo ruolo basato proprio sulla brevità, grazie alla quale riesce a distinguersi tra l’ampia offerta di social media.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
7 gen 2016
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