L'Antitrust (ri)attacca TIM e Omnitel

L'Antitrust (ri)attacca TIM e Omnitel

Il presidente dell'autorità di garanzia si scaglia contro le due aziende a cui si devono i ribassi nelle tariffe ma che avrebbero potuto fare molto di più. E si dilunga sulla megamulta inflitta loro
Il presidente dell'autorità di garanzia si scaglia contro le due aziende a cui si devono i ribassi nelle tariffe ma che avrebbero potuto fare molto di più. E si dilunga sulla megamulta inflitta loro


Roma – Alla concorrenza tra TIM e Omnitel si deve il consistente ridimensionamento delle tariffe della telefonia mobile; eppure alle loro politiche di cartello si deve un ribasso e uno sviluppo minori rispetto a quanto sarebbe stato possibile. Questo il senso della parte di un intervento del presidente dell’ Antitrust , Giuseppe Tesauro, dedicato al mercato del wireless ieri a Roma.

“Con i loro comportamenti – ha detto Tesauro riferendosi alle due aziende – i pur evidenti benefici per gli utenti, in termini di riduzione dei prezzi, differenziazione del prodotto e miglioramenti qualitativi dell’offerta, sono stati inferiori a quelli possibili”. Tesauro ha ricordato come l’Antitrust si sia trovata di fronte ad una situazione inedita, nella quale “i due operatori si erano accordati per fissare congiuntamente i prezzi al pubblico delle comunicazioni fisso-mobile e i prezzi di interconnessione alle rispettive reti, riducendo significativamente, a svantaggio degli utenti, il grado di concorrenza del mercato”.

Tesauro ha difeso le politiche repressive “dei comportamenti abusivi e degli accordi collusivi” dell’Antitrust e la megamulta di 150 miliardi scaturita dalle indagini sul rapporto TIM-Omnitel, “la maggiore in termini assoluti mai comminata dall’Autorità”.

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Pubblicato il
31 mag 2000
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