LaRiforma/ Lo sbarco in Italia di Freenet

LaRiforma/ Lo sbarco in Italia di Freenet

di M. Lutero. Qualche tempo fa la notizia dell'apertura di una mailing list italiana dedicata alla rivoluzionaria rete ideata da Ian Clarke. Due giorni fa l'annuncio della nascita di un sito italiano. Freenet cresce anche qui da noi
di M. Lutero. Qualche tempo fa la notizia dell'apertura di una mailing list italiana dedicata alla rivoluzionaria rete ideata da Ian Clarke. Due giorni fa l'annuncio della nascita di un sito italiano. Freenet cresce anche qui da noi

Roma – I programmatori italiani del mondo open source e dello sviluppo alternativo hanno accelerato, e di parecchio, per raggiungere Freenet, la rete alternativa pensata e ideata dallo scozzese Ian Clarke. Una rete che sta riscuotendo sempre maggiore attenzione in tutto il Mondo.

Qualche tempo fa si annunciava la nascita della prima mailing list di discussione italiana dedicata a Freenet. Un passo importante, decisivo per mettere in contatto tutti coloro, e sono sempre di più, che anche nel nostro paese intendono porre il proprio ingegno a disposizione di un progetto informatico che ha in sé tutte le caratteristiche di una rivoluzione.

Come noto, Freenet costituisce un network all’interno del quale i contenuti circolano liberamente, riprodotti sui suoi nodi mantenuti dagli attuali utenti, veri pionieri della nuova telematica. Soprattutto, Freenet è una rete anonima, che può garantire l’anonimato e, come tale, fornire gli strumenti per superare censure, controlli e paletti che oggi stanno soffocando Internet.

“Freenet – come spiegano ancora meglio gli sviluppatori italiani che faticano attorno al progettone – è un sistema client/server, distribuito su internet, che nasce con lo scopo principale di permettere la pubblicazione di informazioni, rendendole anonime, non cancellabili e non localizzabili, al fine di salvaguardare dalle fondamenta la libertà di espressione individuale”.

Ed è proprio l’assedio alla rete “tradizionale”, ai protocolli di navigazione e scambio-dati che tutti sfruttiamo abitualmente, a spingere un sempre maggior numero di sviluppatori e di esponenti dell’hacking nostrano verso Freenet, che ha un enorme bisogno di essere “cresciuta”, vista la quantità di ostacoli tecnici e difficoltà strutturali che dovrà superare prima di potersi affermare su larga scala.

Due giorni fa, sulla prima mailing list italiana dedicata a Freenet e su altre liste che certo giornalismo definirebbe “underground”, è circolata una importante notizia, quella della nascita della versione italiana del sito di Freenet .

La portata libertaria di Freenet appare senza dubbio il miglior antidoto alla volgarità con cui Internet viene trattata da chi vede nella rete un territorio di conquista, anziché un prato fiorito sul quale camminare con attenzione per non calpestare piccole margherite appena sbocciate.

Martin Lutero

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Pubblicato il
5 mag 2001
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