Le quattro razze cyber della Rete

Le quattro razze cyber della Rete

di Alberigo Massucci. Chi crede che l'utenza Internet sia un popolo unito non sa assolutamente di cosa sta parlando. Ecco i quattro grandi ceppi in cui si dividono coloro che si connettono alla Rete, almeno in Italia
di Alberigo Massucci. Chi crede che l'utenza Internet sia un popolo unito non sa assolutamente di cosa sta parlando. Ecco i quattro grandi ceppi in cui si dividono coloro che si connettono alla Rete, almeno in Italia


Roma – Il mondo dell’Italia online si divide in esperti, webmaster, utenti e newbie.

Gli esperti sono stati tra i primi ad arrivare sulla Rete. La loro capacità di interpretare quello che accade su e a Internet è quindi aumentata, superiore a quella degli altri. Molti degli esperti sono impiegati nelle imprese della “new economy” ma ce ne sono altrettanti che stanno alla larga dalla new economy perché la ritengono una sciocchezza. Gli esperti non vanno d’accordo tra loro.

I webmaster sono una categoria trasversale e variegata dell’utenza Internet. Tra di loro ci sono molti esperti, che negli anni hanno messo in piedi siti, spesso di successo, che curano con le proprie mani o con quelle di collaboratori che hanno via via avuto modo di assumere.

Ma tra i webmaster sono anche molti quelli che da poco hanno scoperto Internet e che dopo essersi annoiati mortalmente sulle pagine di Punto.it e aver scoperto che Virgilio è un mare chiuso hanno deciso di tentare di prendere il largo. A loro si devono i siti personali più interessanti, quelli che ti spiegano perché la fotografia ha una stretta relazione con la gastronomia. Ma loro sono anche i più entusiasti autori di siti di servizio, di veri e propri microportali che in barba a qualsiasi legge di mercato o interesse economico sfornano di giorno in giorno informazioni, aggiornamenti, “creano comunità”.

Poi ci sono i webmaster professionali, quelli che hanno lasciato perdere il sito personale, perché aggiornarlo è una fatica e il tempo è un tiranno che risucchia. Sono quei webmaster che seguono i siti più conosciuti o quei siti ancora sconosciuti che hanno l’ambizione di diventare veri e propri punti di riferimento per Internet. Loro non guardano molto attorno a sé, puntano tutto sulle tecnologie, sull’integrazione dei nuovi sistemi nel sito, sul farsi pagare bene per il proprio lavoro (che d’altra parte svolgono egregiamente) al punto da rappresentare, forse, l’unica incarnazione originale del new lavoratore.

Rarissimi, ma se ne trovano ancora, sono quei webmaster che ancora non sanno molto della Rete, che conoscono molti siti e che non si curano affatto delle tecnologie o dell’apparenza del proprio sito, immancabilmente personale e ricolmo di informazioni privatissime. Sono i siti sociologicamente più interessanti, densi di immagini ed iconette prese a prestito per tutta Internet, di rivelazioni sconcertanti su altri siti, di prese di posizione politiche e culturali. Graficamente in genere lasciano a desiderare. Eppure il loro fascino è proprio nella trasandatezza e nel fatto che, una volta, i siti erano quasi tutti così.

Gli utenti Internet non sono una vera e propria categoria, perché raccolgono la varia umanità che si affaccia alla Rete. Si possono però dividere in due grandi famiglie.

L’utente consapevole è quello che gira parecchio sui siti Internet, che ha scoperto la parola Usenet e poco tempo dopo ha capito che si trattava dei newsgroup, che ora frequenta con saltuaria passionalità. Questo utente è quello che non la fa passare liscia a chi si dimentica della Netiquette nei luoghi di discussione pubblici, né ci pensa due volte prima di denunciare uno spammer che gli intasa la casella di posta elettronica. L’utente consapevole è curioso della Rete e ad Internet ci tiene.

L’utente casuale, razza in espansione rapida, è invece colui o colei che si collega ad Internet senza periodicità, quasi per colmare spazi un tempo riservati ad altre occupazioni, magari ad intrattenimenti di varia natura. Per questo, su Internet cerca qualcosa capace di divertire, qualcosa di “simpatico” che possa far passare allegramente una mezz’oretta o, se si è molto fortunati, persino un’oretta intera. Questo utente ha un unico grande difetto: nonostante si disinteressi completamente di Internet e giri sempre sugli stessi siti costituisce la più importante fetta di utenza per gli ossevatori che misurano l’uso della Rete. Ne risulta che i siti visti online sono una 20ina e che una pagina web non viene aperta per più di 15 secondi. Quando va bene.

Infine ci sono i newbie, una specie che rappresenta la dannazione degli esperti per i comportamenti che tiene online, spesso contrari a qualsiasi norma di civile convivenza (norma che, per definizione, il newbie non conosce). I newbie sono tutti coloro che sono appena giunti su Internet perché a scuola hanno messo un computer, perché qualcuno ha fatto vedere loro quanto facile sia trovare della pornografia in Rete o, più semplicemente, perché la pubblicità fa il suo dovere quando somministrata in dosi massicce. Ci sono due tipi di newbie.

Il newbie con maggiori speranze di lasciarsi dietro rapidamente questo appellativo è quello che osserva con un qualche stordimento le pagine web dei portali che gli vengono propinati da giornali e riviste. Si chiede se davvero Internet sia tutta lì e in capo a due settimane inizia a scorazzare su siti esteri o meno conosciuti, chiedendosi se davvero il web inizi e finisca con Repubblica.

L’altra specie di newbie, capace di far saltare i nervi agli utenti consapevoli e agli esperti, è rappresentata da tutti coloro che oggi sono newbie, perché sono appena arrivati su Internet, e che lo saranno anche domani. Questo newbie non ha infatti alcuna intenzione di “andare oltre”, si accontenta di quello che arriva quando clicca, non si arrabbia se un’email di 30 mega gli impedisce di prendere la posta e forwarda a tutti coloro che conosce qualsiasi cosa gli arrivi in mailbox. Si tratta di una specie pericolosissima la cui pericolosità è moltiplicata esponenzialmente dall’aumentare dei soggetti della razza, un aumento che è costante e che lo sarà ancora per qualche tempo.

L’unico modo per impedire a questo newbie di far danni è fargli credere che la Rete sia un covo di delinquenti pronti a scassinargli il computer anche se è spento. Occorre essere pronti a fargli credere che la dipendenza da Internet non risparmia nessuno e che, soprattutto, collegarsi costa troppo. Questo newbie, infatti, difficilmente troverà da solo la strada a tariffe agevolate e sconti. Sempre che non ci sia qualcuno che lo aiuti, sbagliando, o smentisca le fandonie che agenzie e giornali disinformati aiutano comunque a diffondere…

Alberigo Massucci

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Pubblicato il
5 mag 2001
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