L'Iran blocca la BBC online

L'Iran blocca la BBC online

L'emittente britannica scarica grave accuse su Teheran colpevole, a suo giudizio, di aver reso irraggiungibile il proprio sito iraniano, seguitissimo dagli utenti internet locali
L'emittente britannica scarica grave accuse su Teheran colpevole, a suo giudizio, di aver reso irraggiungibile il proprio sito iraniano, seguitissimo dagli utenti internet locali


Londra – Le forti tensioni internazionali che circondano l’Iran in queste settimane sembrano ora sul punto di varcare anche la soglia dell’online: è delle scorse ore l’accusa di censura lanciata dalla BBC al regime di Teheran.

Stando a quanto riferito dall’emittente inglese, infatti, le autorità iraniane hanno reso inaccessibile agli utenti internet del paese il sito web locale della BBC che secondo l’azienda viene seguito ogni giorno da decine di migliaia di persone . Bloccare l’accesso ad un sito web in Iran non è un’operazione complessa: come in altri paesi, anche in Iran le attività dei provider sono strettamente monitorate e filtrate.

Secondo la BBC, il sito BBCpersian.com non è più visibile da almeno un giorno. E proprio in queste ore giungono conferme da Teheran . Un funzionario del ministero della Cultura ha infatti dichiarato che il sito è “filtrato da due giorni”.

Sebbene non si conoscano le motivazioni ufficiali della censura non è difficile collegare questa mossa al timore che il regime esprime da sempre, e in particolare da quando è stato eletto l’attuale presidente conservatore Mahmud Ahmadinejad, per le notizie occidentali che “entrano” nel paese. Timore oggi ancora più giustificato, visti i recenti reiterati e pesantissimi assalti verbali dello stesso Ahmadinejad contro Israele condannati in modo pressoché unanime dalla comunità internazionale.

In una nota, i dirigenti BBC hanno dichiarato di essere “preoccupati per questa azione, che toglie ad un elevato numero di iraniani l’accesso ad una fonte di informazione indipendente e imparziale. Il desiderio degli iraniani di sapere di più su quello che succede, sia in Iran che all’estero, non è mai stato così alto”.

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Pubblicato il
25 gen 2006
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