Major salvate dalle suonerie e dalla rete?

Major salvate dalle suonerie e dalla rete?

La musica digitale entra ufficialmente nei dati della federazione internazionale dei fonografici: in molti paesi sono suonerie e jukebox ad indicare la via del domani. La crescita è da record. Pirateria nemico numero uno
La musica digitale entra ufficialmente nei dati della federazione internazionale dei fonografici: in molti paesi sono suonerie e jukebox ad indicare la via del domani. La crescita è da record. Pirateria nemico numero uno

Milano – Saranno pure anni duri quelli che l’industria discografica ha dovuto attraversare a fronte di un progressivo declino delle vendite di supporti tradizionali, ma quelli che arrivano sono anni che potrebbero riportare verso l’alto il livello degli incassi grazie alla centralità assunta dal digitale . Lo sostiene IFPI , la federazione internazionale dei discografici, che nei giorni scorsi ha confermato l’inserimento della musica digitale tra i dati annuali di mercato.

Le cifre snocciolate dalla Federazione parlano chiaro: la tanto bistrattata Internet, grazie all’esplosione dei suoi jukebox legali , sta foraggiando le nuove speranze delle major, con la complicità trainante delle suonerie e dei contenuti musicali trasmessi sui telefonini. Sono questi due i canali di vendita oggi per l’industria musicale internazionale, perché sono gli unici due canali la cui importanza cresce vertiginosamente.

Nel corso del 2005 le vendite di musica digitale sono cresciute di tre volte , portando il volume d’affari a quota 1,1 miliardi di dollari . Poco, rispetto ai 21 miliardi di dollari fatti registrare da CD e DVD ma, come si vede, abbastanza per aprire nuove prospettive di sviluppo per la musica industriale.

I dati confermano gli exploit di store di prima grandezza come iTunes Music Store , il jukebox di Apple che detiene da solo una porzione maggioritaria dell’intero mercato della musica digitale venduta online: 86 per cento su base globale. E indicano che nel 2005 sono stati scaricati legalmente 470 milioni di brani. Si parla sia di acquisti di singoli pezzi che di abbonamenti forfetari di ascolto ma anche di quanto scaricato sui cellulari.

Il mercato musicale Va detto che sebbene mediamente il download sui cellulari e quello da Internet si equivalga in termini di fatturato, ci sono paesi dove esiste uno squilibrio non secondario: in Italia , ad esempio, le suonerie rappresentano il 69 per cento del mercato digitale. In Giappone ancora di più: i contenuti musicali sui cellulari sono il 91 per cento della musica digitale complessiva. Situazione inversa in Canada, o in Olanda, dove si preferisce la musica online a quella per telefonini (vedi tabella IFPI).

Secondo IFPI l’87 per cento dei contenuti scaricati sui cellulari sono suonerie (+120 per cento nell’ultimo anno) ma le major ripongono grande fiducia anche nel download sui telefonini di nuova generazione di interi brani: pur rappresentando ancora un uso minoritario, il full track download è cresciuto del 180 per cento (in termini di profitti) nel corso del 2005.

Da segnalare come IFPI tracci una relazione diretta tra mercato tradizionale e mercato digitale: i dati parlano infatti di vendite digitali più elevate nei paesi, come USA, UK, Germania, Francia e Giappone, dove più “forte” è il settore tradizionale. Come a dire, cioè, che nei paesi dove più diffusa è la cultura musicale e la conoscenza del settore, maggiore è l’interesse per la digital music . Proprio i paesi indicati, peraltro, sono tra quelli dove più alta è la popolazione di utenti peer-to-peer, che spesso usano le piattaforme di scambio proprio per passarsi illegalmente musica digitale.

Cambia il mezzo e cambia la fruizione: grazie alle opzioni di scelta fornite dal mercato digitale, i singoli sono in crescita e 3/4 di quelli venduti nel mondo sono brani digitali.

Non manca, nel rapporto IFPI, il riferimento alla pirateria . Spiega John Kennedy, presidente di FIPI: “Il mercato del CD è in declino a causa di una serie di fatti, tra i quali la pirateria fisica e digitale, la forte competizione di altri prodotti destinati all’intrattenimento e la maggiore propensione a spendere e consumare attraverso Internet e la telefonia mobile. Per il 2006 ci aspettiamo una continua crescita della musica digitale legale e in questo senso IFPI continuerà la sua azione di promozione per lo sviluppo di questa nuova area di mercato, mediante il supporto di leggi sempre più mirate alla tutela del copyright e azioni di contrasto contro la pirateria musicale”.

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Pubblicato il
3 apr 2006
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