Malaysia verso un giro di vite anti-blog

Malaysia verso un giro di vite anti-blog

L'idea è di varare nuove norme che promuovano un uso consapevole dei blog che, dicono le autorità, troppo spesso fomentano scandali e turbano l'ordine. Si teme una nuova censura a tutto tondo
L'idea è di varare nuove norme che promuovano un uso consapevole dei blog che, dicono le autorità, troppo spesso fomentano scandali e turbano l'ordine. Si teme una nuova censura a tutto tondo

Kuala Lumpur – Sono i blog gli strumenti con cui gli internauti malesi si scambiano informazioni che la stampa tradizionale non osa pubblicare e sono proprio i blog gli spazi internet che stanno per finire sotto la scure del governo del paese.

Come segnala SmartMobs il viceministro alla Scienza e alla Tecnologia, Kong Cho Ha da un lato ammette che richiedere la registrazione preventiva dei blogger può essere arduo e dall’altro spiega che siamo dinanzi ad un problema che va risolto assolutamente.

“Ciò di cui stiamo discutendo – spiega AFP – è di realizzare delle leggi che controllino chi fa un uso non appropriato di Internet”. Su un giornale locale, lo Star , Kong ha dichiarato di volere “leggi più severe per impedire che questi blogger disseminino disarmonie, caos, materiali sediziosi e bugie”. “Vogliamo che i nostri blogger – ha anche detto Kong – siano responsabili, rispettino le regole e non pubblichino articoli sediziosi”.

Inutile dire che in un paese come la Malaysia, che fa del controllo sull’informazione uno strumento di governo, parole del genere stimolano in molti il timore che si voglia arrivare a nuove forme di censura in rete. Ma la “scusa” per provvedimenti del genere Kong ce l’ha pronta ed è nei fatti di questi giorni: a quanto pare su un sito dell’opposizione politica è apparsa il mese scorso la foto di due parlamentari, un uomo e una donna, entrambi musulmani, in abiti succinti e in atteggiamento affettuoso. I due apparentemente si trovavano in una camera d’albergo.

“La foto – scrive AFP – ha dato vita ad uno scandalo politico, dal momento che i due non sono sposati”. L’accusa, cioè, è che abbiano commesso khalwat , ovvero si siano avvicinati troppo l’uno all’altro senza il vincolo del matrimonio.

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Pubblicato il
5 dic 2006
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