Marte, c'è vita in quel rover

Marte, c'è vita in quel rover

NASA continua a testare il suo robot marziano. Che si muove perfettamente. Ma ha riportato qualche danno durante l'atterraggio
NASA continua a testare il suo robot marziano. Che si muove perfettamente. Ma ha riportato qualche danno durante l'atterraggio

Gli ingegneri NASA hanno eseguito un nuovo test su Curiosity, il rover atterrato su Marte più di due settimane or sono: questa volta a essere messa alla prova è stata la mobilità del dispositivo, a cui è stato ordinato di compiere vari movimenti entro un raggio di sei metri dal punto di atterraggio.

Curiosity si è mosso in avanti, si è girato, è tornato indietro in retromarcia, il tutto senza battere ciglio e nel pieno rispetto delle aspettative dei suoi “controllori” che agiscono dal pianeta Terra. Un test importante, quello della mobilità, perché nelle parole del manager di progetto Pete Theisinger “Curiosity è un veicolo molto più complesso dei primi rover marziani”.

Il prossimo “passo” per Curiosity – che nel frattempo continua a inviare immagini e dati – sarà muoversi di 400 metri a sud-est dal punto di atterraggio per cominciare l’esplorazione del pianeta rosso. E per quanto riguarda il succitato atterraggio, NASA ha comunicato l’intenzione di voler intitolare il punto sulla mappa allo scrittore di fantascienza Ray Bradbury, scomparso di recente.

L’agenzia spaziale statunitense conferma di avere a disposizione “un sistema mobile pienamente funzionale” per continuare a raccogliere informazioni scientifiche su Marte, ma in realtà il rover non è (e probabilmente non tornerà più) al 100 per cento delle sue capacità: NASA conferma che la fase di atterraggio ha danneggiato uno degli strumenti per la rilevazione della velocità del vento, un problema in teoria “aggirabile” sul lungo periodo anche in virtù della presenza di un secondo sottosistema complementare a bordo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
24 ago 2012
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